Una pausa studio inaspettata

Tra una settimana inizia la sessione d’esami e Caterina si è trasferita a casa mia per studiare assieme. Dall’anno scorso abbiamo consolidato un metodo infallibile di ripasso, ma comporta il vivere in simbiosi una decina di giorni, senza distrazioni. Questa convivenza ci diverte, in fondo, e rende lo studio più lieve, quasi goliardico.

Sto facendo la doccia e prendendo una piccola pausa prima di cena quando all’improvviso sento la porta di casa aprirsi e voci maschili che non conosco riempire l’ingresso. Finisco di sciacquare via il sapone e, mentre ancora nuda inizio a spalmarmi sul corpo l’olio idratante, entra in bagno un ragazzo che non conosco. Non trattengo un piccolo urlo di stupore, abbastanza rumoroso da attirare la sua attenzione e interromperlo prima di tirare fuori l’arnese.

Mi vede oltre la tenda della doccia tirata e si blocca, immobile. La situazione è piuttosto ridicola ma nessuno dei due sta ridendo, ci limitiamo a restare ghiacciati uno di fronte l’altra, fissandoci negli occhi. Nonostante l’assurdità della circostanza e l’imbarazzo che sale fino a far diventare il mio viso paonazzo, riesco a trovare il tempo per soffermarmi sulla regolarità perfetta del suo volto, sul corpo alto e snello e le spalle larghe da nuotatore. Ha occhi azzurri duri come lame e mi fissa imperturbabile.

Esco dalla doccia cercando di dire qualcosa di brillante, quando lo sconosciuto si avvicina. Non so perché non stiamo parlando, ma sento solo un’attrazione nei suoi confronti irresistibile. Voglio quegli occhi gelidi su di me, aggrapparmi a quelle spalle granitiche e farmi sbattere mentre ancora l’olio non ha finito di fondersi con la pelle umida. Capisco che anche lui sta pensando qualcosa di simile quand’ecco che apre la porta il mio coinquilino, insospettito dal fatto che il suo amico si stia attardando.

Giulio ci osserva, stupito, mi vede nuda e una fiamma rossa divampa tra le guance e le tempie. Invece di indietreggiare pudicamente, come avrebbe fatto in altre situazioni, resta nella stanza e non smette di guardarmi la figa. Questo gesto sfacciato e oltraggioso mi eccita ulteriormente, tanto che con le dita scendo e inizio ad aprire le grandi labbra, le afferro energicamente, come se volessi esibirle e, lentamente, inizio a toccarmi il clitoride. I due si avvicinano a me in silenzio, Giulio si inginocchia e inizia a seguire i movimenti delle mie dita con la punta della lingua, mentre lo sconosciuto pianta gli occhi azzurri sui miei seni, li accarezza ed estrae, finalmente, il cazzo dalle mutande. Non posso trattenermi e afferro immediatamente con la mano libera questo uccello fiero e grosso, che punta dritto il mio ombelico.

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La bocca del nuotatore si avvicina alla mia e, senza smettere di toccarlo, mi sciolgo sotto i colpi delle lingue di questi ragazzi e sento le gambe tremare, sempre più eccitata e vicina a venire.

Nel frattempo Caterina, che era in camera e ignara di tutto, si affaccia alla porta del bagno per richiamarmi all’ordine. La scena che si trova davanti la turba e d’istinto indietreggia, nascondendosi nel corridoio. Ha attirato involontariamente la nostra attenzione e, senza bisogno di parlare, decidiamo di uscire dal bagno per cercarla. Ci guarda sbigottita, ma chiaramente intrigata; probabilmente le giornate di studio hanno compromesso anche la sua morale irreprensibile. Le prendo la mano e ne afferro lo sguardo, capisco che è incuriosita e le faccio cenno di andare verso la mia stanza, dove il letto matrimoniale dovrebbe essere in grado di accogliere tutti e quattro. Giulio mi interrompe e mi sussurra qualcosa all’orecchio, in soggiorno ci sono altri due suoi amici che lo aspettano. L’euforia per questa inaspettata rottura di ogni pudore ed equilibrio mi porta a proporre di chiamare anche loro a unirsi a noi. Siamo tutti d’accordo e l’atmosfera ormai è incandescente.

Vedo Caterina lasciarsi spogliare da un ragazzo biondissimo che la mette a novanta e inizia a scoparla. Davanti le si piazza un altro che non conosco, sfodera il cazzo e glielo ficca in bocca. La mia amica irreprensibile e algida, che prima delle sessioni d’esame non si concede nessuna distrazione è scomparsa, al suo posto vedo solo un’esplosione di sensualità e mi accendo ulteriormente. Lascio quindi che i miei due uomini tornino ad occuparsi di me, riprendendo il lavoro interrotto. Stavolta però decido di provare la doppia penetrazione. Si accordano velocemente su chi mi prenderà davanti o dietro, Giulio mi trascina sopra di lui sul letto, mi afferra i fianchi ed entra, guardandomi con aria stravolta. Capisco che quello che sta succedendo va oltre ogni sua immaginazione. Anche io, segretamente, avevo fantasticato su di noi ed essere qui, adesso, sbattuta da lui mentre un altro mi lecca il buco del culo, infilandoci le dita prima di sodomizzarmi, mi fa impazzire.

Mi giro a guardare Caterina, non capisco quasi cosa stiano facendo quei tre: il biondo è in mezzo, scopa la mia amica e a sua volta è scopato dall’altro ragazzo. Dovevamo studiare e invece siamo nella mia stanza, nude, con lo sperma tra i capelli. Smetto di avere coscienza della situazione che mi circonda quando una sequenza inarrestabile di orgasmi mi esplode nelle viscere e mi lascio spingere da una parte all’altra dai due arnesi che mi impalano, mentre lingue mi esplorano, mani afferrano la pelle e mi consumano. Ci penserò domani, all’esame, adesso sono solo carne e piacere.

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Madame Elizabeth del blog lestanzedimadame.com

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