Hai la mia età, forse sei imbranato a letto, col fisico un poco afflosciato dalla sedentarietà. Eppure hai qualcosa in quegli occhi, quando li fissi nei miei, che mi fa desiderare solo di farmi scopare da te. Mi sforzo di convincermi che non ti voglio realmente, che ho solo bisogno di sfogare un po’ di voglia repressa, e tu sei quanto di meglio mi ritrovo intorno. Eppure, quando ti aiuto a fissare la strumentazione in laboratorio, e le nostre mani si sfiorano attraverso i guanti, non penso ad altro che ad averti addosso.
Ti immagino dal tocco gentile, ma deciso, a fare tutti i gesti giusti, nel modo giusto, in un modo in cui non riuscirei a sottrarmi a te. Sicuramente neanche io sono proprio il tuo tipo, ma magari chissà, anche tu fai di questi pensieri sul mio conto. Come vorrei entrare nella tua testa e sapere se mi desideri, come io desidero te. Perché è innegabile, per quanto provi a respingere questa sensazione, il pensiero delle tue mani su di me non si affievolisce mai.
Chissà se, rimasti soli a tarda sera, con l’ufficio vuoto, ti avvicineresti e mi toglieresti la mascherina, che ogni giorno imprigiona i nostri volti, i nostri sorrisi e i nostri sospiri. Chissà se a quel punto, dopo aver scrutato in fondo ai miei occhi, indugeresti sulle labbra che mi sto mordendo, o sulla mia scollatura che si solleva e si abbassa ritmicamente. Mi baceresti? Un bacio morbido, con le carezze della tua lingua che mi fanno battere forte il cuore, e la tua mano a sorreggermi il viso.
Ma che succederebbe poi, se rispondessi al tuo bacio? Cominceresti a fremere d’impazienza anche tu? O saresti bloccato dal fatto che staremmo facendo qualcosa di profondamente immorale e proibito? Penseresti a lui, che è a 600 Km da me e non mi vede da settimane? Non sai neanche che aspetto abbia, come sia la sua voce, o da quanto tempo non mi scopi. Ti mordicchierei piano le labbra, per mantenere la tua attenzione inchiodata a me. Questo ti eccita e ora non mi baci più come un adolescente, mi baci come un uomo, e la tua barba ispida mi sfrega sul viso.
Ti porto le braccia attorno al collo e appoggio il mio corpo contro il tuo. Mi senti? Sono qui, sono tua, prendimi. Scoprendomi i seni, vedi comparire il mio piccolo neo e d’un tratto capisci che non posso più esserti estranea. Mi sfiori i capezzoli e mi senti fremere. Cominci ad accarezzarli con la lingua ed io sento crescere sempre di più il desiderio. Mi sfili la maglietta e mi togli il reggiseno di pizzo nero. Poi mi prendi la mano e la appoggi in mezzo alle tue gambe, mentre di nuovo, i tuoi occhi castani mi fissano negli occhi. Sei curioso di vedere l’espressione di eccitazione mista a curiosità che compare sul mio viso, mentre la mia mano scorre sul tuo sesso eretto, da sopra ai jeans.
Ti sbottono i pantaloni e ti scopro completamente. Nel farlo, mi inginocchio davanti a te, afferro con una mano il tuo cazzo con le vene sporgenti, e con sguardo lascivo, comincio a leccarlo lungo tutta l’asta, facendo dei circoli attorno alla cappella. Il tuo respiro si fa sempre più affannoso, mentre io me lo infilo tutto in bocca, e con la lingua accarezzo il frenulo. Ti lasci sfuggire un gemito e noto, da un impercettibile movimento del tuo braccio, che sei combattuto e non sai decidere se preferisci venire così, o scoparmi. Dopo poco ti ritrai appena quanto basta per togliermi il tuo sesso dalla bocca, mi afferri per i polsi e mi fai alzare.
Vorresti infilarmelo dentro subito, ma c’è ancora una piccola parte di te che non sei riuscito a far tacere, e ragiona in maniera distaccata. Ha paura del mio giudizio, vuole fare le cose così come dovrebbero essere fatte, mitigando gli impulsi più spontanei. Mi spingi indietro col tuo corpo, per farmi sedere sulla scrivania. Mi togli le mutandine e sento il freddo della tastiera del pc a contatto col mio sedere. Mi allarghi le cosce, e sfiori il mio sesso col tuo, mentre mi baci di nuovo sulla bocca, poi sul collo, sul seno. Sento la tua cappella dischiudermi appena le labbra, per poi allontanarsi di nuovo. Soffoco un gemito, ma non ti interessa.
Mi baci il ventre, l’interno delle cosce e poi in mezzo alle gambe. Muovi delicatamente la lingua attorno al mio clitoride, e le mie cosce si irrigidiscono e tremano di piacere. Mi lecchi le labbra, assaporandomi completamente. Sento un tuo mugolio strozzato, e ti prendo le mani che tieni ai lati delle mie cosce. Mi stringi a tua volta, e quando senti il mio ennesimo gemito sospirato, ti distacchi e ti rialzi in piedi. Lascio che mi penetri, e mi porto indietro con la schiena, sopra i tuoi appunti e la tua cancelleria. Affondi dentro di me, tenendomi per le cosce. Il ritmo è serrato e deciso. Ti sento scorrermi dentro, con il piacere che aumenta ad ogni tua spinta. Cerco di resistere, non voglio che finisca subito, ma è sempre più difficile. Sentirti godere mi eccita ancora di più, finché non riesco più a trattenermi, e vengo quasi gridando. Acceleri il ritmo e dopo pochissimo vieni anche tu, e sento il liquido caldo scorrermi fra le gambe.
Mi rimetto seduta, e ci guardiamo senza parlare, col fiato ancora corto. Sono confusa e non so che cosa provare. Affetto? Senso di colpa? Soddisfazione? Disgusto? E tu? Che cosa pensi?