Aprii la scatola rossa che trovai sul tavolo in cucina e mi ritrovai fra le mani due mascherine impreziosite da brillantini: una nera come la pece, l’altra tendeva al grigio. Un biglietto riportava: “siamo stati invitati ad una festa speciale per domani sera”. Mio marito era solito fare sorprese ma questa la trovavo inusuale. Nulla a confronto a ciò che sarebbe accaduto il giorno dopo…
Ero pronta per la festa quando mio marito si avvicinò con atteggiamento misterioso porgendomi un oggetto dal colore acceso e dalla forma stravagante. Mi spiegò che si trattava di un ovetto vibrante e che bastava un solo click dal suo iPhone per attivarlo in qualsiasi momento. Un po’ perplessa lo indossai e uscimmo.
Varcammo la porta della villa indossando le mascherine e notai una ventina di persone che sorseggiavano spumante davanti ad un buffet. Mi chiedevo quale senso avesse una festa in cui nessuno mostrava il volto ma non ebbi il tempo per una risposta che mio marito attivò l’ovetto facendomi sobbalzare. Gli lanciai uno sguardo accusatorio ma fui immediatamente distratta da una coppia che si avvicinò. I volti erano parzialmente coperti ma si intuiva l’età intorno alla trentina.
«Siamo Anna e Alessandro, lieti di conoscervi» mi chiesi se fossero nomi di fantasia ma mio marito attivò l’ovetto e dovetti utilizzare tutto il mio impegno per non sembrare “strana”.
Cry Baby Gold
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Scopri di più!Non so esattamente come capitammo in una delle camere della villa. Sentivo una grande attrazione verso Alessandro e la vibrazione nella mia passera non aiutava certamente a mantenere le distanze!
Ci ritrovammo tutti e quattro su un letto. Mio marito iniziò a baciarmi con grande trasporto e difficilmente nascondevo la mia eccitazione nel vedere i due ragazzi baciarsi e toccarsi a due centimetri da noi.
Quando l’atmosfera si fu riscaldata mio marito ordinò di alzarmi davanti a loro e di sfilarmi l’ovetto. Io ubbidì e non sapevo se fossi più eccitata o più imbarazzata quando Alessandro, dopo aver ricevuto un cenno da mio marito, si catapultò su di me costringendomi ad un tuffo sul letto, iniziando a leccare avidamente il clitoride. La sua lingua calda e veloce si muoveva in senso rotatorio mentre mi stringeva i capezzoli con le dita.
«Che figa bagnata che ha tua moglie»
«Scopatela con forza e falla godere» rispose mio marito eccitato.
Alessandro si abbassò i pantaloni e intravidi un uccello di notevoli dimensioni, senza perder tempo me lo infilò dentro profondamente. Iniziò a scoparmi con violenza ma ero talmente bagnata che quasi non lo sentivo. Era caldo e liscio e scivolava avanti e indietro mandandomi quasi in estasi.
Ad un tratto mi girò di scatto e mi mise a novanta sul letto. Mi penetrò con ancora più forza mentre la mia passera sgorgava copiosamente dal piacere.
Da quella posizione vidi Anna che succhiava l’uccello di mio marito. Aveva un fisico mozzafiato e lui ansimava come non mai mentre mi guardava non perdendosi un solo istante della mia goduria.
Sentivo Alessandro che respirava sempre più forte «Ti piace il mio cazzo troietta?».
Ero troppo presa dalla situazione per poter dare una risposta, mio marito venne in aiuto «Certo che le piace, non lo vedi come lo prende tutto?». Alessandro non dava cenni di stanchezza e mentre mi scopava da dietro mi stringeva il seno con le mani facendosi leva per spingere più velocemente. Sentivo Anna che intanto gridava di piacere mentre mio marito la cavalcava senza sosta e nel sentire la donna mi eccitai ulteriormente e cominciai ad urlare sentendo l’orgasmo farsi sempre più vicino.
Ripetutamente arrivai e Alessandro non mancò di sottolineare «Tua moglie è una porca», mio marito alle parole del ragazzo reagiva cavalcando di più la sua donna. Mancava poco alla fuoriuscita del caldo seme, quando prese l’uccello e senza preavviso me lo ficcò in bocca costringendomi ad ingoiare. Mio marito davanti alla scena venne a sua volta inondando le tette di Anna che non smetteva di godere. A quel punto Alessandro che sembrava insaziabile mi ordinò di leccare la sua donna per ripulirla dallo sperma di mio marito. Senza fiatare mi avvicinai a lei sdraiata a pancia in su e iniziai a leccare con gusto quel seno piccolo e sodo, lei sembrava apprezzare e suo marito cercò la conferma ficcandole due dita dentro. Mio marito, che non aveva alcuna intenzione di restare fuori dai giochi, a sua volta iniziò a toccarmi la figa e il culo…
Uscimmo dalla camera ancora accaldati e con i capelli arruffati. Mi sentivo decisamente confusa da quella serata, avrei dovuto avere un po’ di tempo per riflettere. Ancora in soprappensiero urtai involontariamente qualcuno, mi girai di scatto per scusarmi: «Siamo Silvia e Marco, lieti di conoscervi».