Hai le mani calde. Continuo a pensare solo al fatto che mi stai toccando e sei caldo. Ci conosciamo da anni, non stiamo più insieme ma abbiamo conservato gelosamente questa cosa. Questo volerci.
Conosco il tuo corpo a memoria, come tu conosci il mio. Ancora ci tocchiamo come se fossimo quei due ragazzi adolescenti nel buio della mia camera. E ancora una volta mi tocchi. Sei partito dalle spalle ma ora sei sceso sul seno. Non so come ti sia venuto in mente. Ti sei alzato e ti sei messo alle mie spalle. Stavamo bevendo qualcosa di caldo e forse è stato quello a scaldarti tanto le mani. Ti sento dietro di me, mi hai spostato i capelli e poi accarezzato dolcemente. Ho le spalle contratte, lo senti. Hai fatto scendere la giacca per avere più pelle nuda e sono bloccata così, con le braccia incastrate in un blazer seduta a un tavolo.
Non ho più bisogno di dirti di toccarmi, sono i nostri corpi a dircelo. L’aria si carica di elettricità ed entrambi la sentiamo crescere, mano a mano che stiamo vicini i nostri corpi si reclamano. La nostra pelle ci chiama.
“Se penso alla tua pelle mi diventa duro subito” me lo dici come se mi avessi detto che oggi hai mangiato della pasta. Semplicemente perché noi siamo noi.
Non abbiamo più bisogno di nasconderci niente.
“Mi sono sempre piaciute le tue mani, e anche quello che mi hanno sempre fatto” ti sento sorridere perché senti che l’ho detto sorridendo. Ora sospiro, sei passato nell’incavo del mio seno fino alla pancia e nel risalire lo hai preso in mano. Avevo già chiuso gli occhi ma ora li ho sbarrati, continuo a pensare solo che hai le mani calde. La mia mente si concentra solo su questo calore e non sul fatto che qualcuno potrebbe entrare da un momento all’altro e potrebbe vederci. Potrebbe vedere che le tue mani scendono lentamente su di me.
“Hai un seno perfetto” questa la dici più a te che a me e mi godo la meraviglia che hai nella voce di sentire che ancora ti piace.
Indosso una giacca, sotto la giacca un body, sotto il body nulla.
Body Plunge
Un body aperto con seno in vista e collarino per imprimere, con eleganza, un look soft-kinky. Abbina il tuo body intimo sexy ad un frustino o a dei morsetti per capezzoli e mostrati in tutto il tuo splendore.
Scopri di più!Al tuo tocco mi si induriscono i capezzoli, appena te ne accorgi ci indugi un attimo.
Li tiri. E loro rispondo sfregandosi sempre di più contro le tue dita e poi contro il raso del body. Mi guardo intorno, ci sono vetrate ovunque nella sala e mentalmente cerco di ricordare se sono rientrati tutti dalla cena. Ma non ci riesco.
Tu continui inesorabile a toccarmi a stringermi ad accarezzarmi e mi sento sciogliere tra le gambe. Ripenso alla mia pelle che te lo fa diventare duro e mi bagno. Appoggio la testa all’indietro su di te e chiudo di nuovo gli occhi. Mi passi una mano sul viso, indugi sulle labbra e io le apro passando la lingua sulle tue dita.
Torni con le dita bagnate sul mio capezzolo e non resisto più. Mi alzo, ti prendo per mano e ti porto in cucina. Chiudo la porta alle mie spalle e al buio ti faccio appoggiare al muro.
“Non avevi detto che stasera non si poteva fare nulla?” Me lo hai chiesto con un sopracciglio alzato e proprio in questo istante mi ricordo della conversazione che abbiamo avuto qualche tempo fa. Che non ci siamo mai fatti venire solo con la bocca. Abbiamo scommesso che ci saremmo riusciti prima o poi. Ti sorrido, e ti bacio. Poi scendo sul collo. Ti lecco la piccola fossetta che hai alla base della gola. Chiudi gli occhi e mugoli. Ti piace quando ti lecco, così continuo slacciandoti la camicia. Ti mordo un capezzolo e scendo, devi aver capito cosa ho in mente perché ti metti più comodo con la schiena e spingi il bacino in avanti. Mi abbasso e ti bacio sopra i jeans, lo sento crescere sotto la mia bocca.
Ne disegno i contorni con le labbra e con la mano. Continuo così per qualche secondo, ansimando con la bocca suoi tuoi jeans.
Ora mi stai guardando, mi accarezzi la testa mentre libero la tua erezione dai pantaloni. Mi ritrovo a osservare beata l’effetto che ti faccio sempre. Lo bacio. Dalla punta e per tutta la lunghezza bacio il tuo pene. Sono baci umidi e lascio dietro di me una scia luccicante che riesco a intravedere nella penombra. Mi abbasso il body così puoi vedermi mezza nuda inginocchiata davanti a te con il tuo pene in bocca. E così lo spingo fino in fondo alla gola, cercando di non farti sentire troppo i denti anche se quando lo faccio sospiri di piacere. Aggiungo una mano e ci gioco un po’ continuando a leccare e succhiare come se fosse un ghiacciolo che mi si sta sciogliendo tra le labbra.
Aumento il ritmo perché mi piace, perché ti piace. Per un po’ sono solo mano poi penso che così è un po’ come barare quindi torno a metterlo in bocca e mi lascio andare. Gioco di istinto. Cerco di decifrare il tuo tremare e il suo indurirsi. Affino i sensi, in questa penombra ascolto il tuo respiro e poi lo capisco. Capisco il ritmo, la pressione della bocca, come leccarti con la lingua mentre avanzo e indietreggio in una danza ritmica, quasi ipnotica.
Mi sento una regina, servile e regale e potente. Sai che lo voglio, voglio farti venire con la bocca, voglio il tuo sapore in bocca. E proprio mentre lo capisci mi prendi la testa e mi fermi finché non sento il miele sulla lingua. Sapevo che eri dolce. Dovevi esserlo per forza. Mi alzo trionfante e sorridente. Mi ricambi il sorriso e sei davvero bello.
Mi accarezzi di nuovo il viso e noto per la prima volta due rughine ai lati degli occhi. Sono passati dieci anni dalla nostra prima volta ma noi siamo noi. E siamo ancora capaci di amarci come i due ragazzini impacciati che scoprivano l’amore al buio, proprio come oggi.
“Per adesso siamo uno a zero per me” dico raggiante.
“La prossima volta tocca a me assaporarti.”
Ed è una partita aperta la nostra che mai finirà, ora lo so.