Preliminari

Stavo giusto pensando a lui questa settimana. E ieri sera mi ha scritto. A volte il tempismo è davvero tutto. Con lui i preliminari sono sesso allo stato puro.
Nonostante sia fidanzata ti ho detto di passare. Nonostante sapessi che non avrei dovuto. Ho voluto dirti di venire da me dopo il lavoro.
Stanotte?”  e accompagni la domanda con una serie di faccine che odio.
Sei un ragazzino, sei così tanto più giovane di me. Ma non importa.

Avevo bisogno di essere baciata come mi avevi baciata mesi fa.
Il mio ragazzo mi bacia così poco.
Per lui il bacio è un contorno, si me ne da durante le nostre uscite o durante il sesso ma sono così asciutti.
E a me piacciono bagnati.
Mi piace l’umido delle labbra e della lingua che passa dalla sua bocca alla mia. Che entra e cerca il mio sapore, cerca il mio miele.

Sapevo che ti saresti dato da fare come sempre, sapevo anche che mi avresti accarezzato, coccolato, vezzeggiato, toccato, bramato, come se la mia pelle fosse davvero una necessità. E così è stato.
I sensi di colpa li ho avuti certo, ma nemmeno così tanti.

Sento squillare il telefono, lo so che sei tu, il tempo di prenderlo aprendo la porta e ti ho già davanti. Hai scavalcato il cancello, come fai sempre.
Ciao bimbo” ti dico e mi prendi con entrambe le mani il viso baciandomi. Dopo che mi hai succhiato la lingua sorridi.
Ciao! Ho fatto il diavolo a quattro per essere qui.”

Due minuti e siamo già sul divano, con le gambe avvinghiate uno all’altra, c’è di buono che non abbiamo bisogno di frasi dette a caso per arrivare a questo punto.
La tua mano è già sotto la mia maglietta, sei ghiacciato ma non te ne accorgi. Sento i capezzoli che rispondono al tuo tocco e spingono contro il pizzo, contro le tue dita fredde. E di questo te ne accorgi perché hai il respiro corto. Cosi mentre la tua mano scende sulla pancia mi baci, oh, come mi baci.
Tira fuori quella lingua” mi dici e mi sento la caramella più dolce. Sento che la avvolgi alla tua e succhi.
Sono le tue labbra a spogliarmi. Strato dopo strato finiscono a terra la maglia, i jeans, le calze.

Infilo la mano sotto i tuoi pantaloni e sento un’erezione splendida.
Ancora no” e mi sento una bambina pizzicata con le mani nel vaso dei biscotti. E mentre penso che solo tre mesi fa ti ho insegnato io a prolungare questo gioco all’improvviso sei serio.
Chiudi gli occhi” e non è una richiesta.
Lo faccio, perché sento che mi stai accarezzando.
Perché mi concentro sulla tua mano che sale dal mio ginocchio e poi scende.
Sale e scende.
E quando sale viene più vicino di qualche centimetro.

Lo sento che mi guardi ma tengo lo stesso gli occhi chiusi, perché mi voglio concentrare.
Solo sulla tua mano. Che scende e poi risale e che si avvicina al mio punto più sensibile.
E ci arrivi vicino, vicinissimo ma poi torni indietro.
Ci arrivi quasi, ma poi scendi. Allora apro gli occhi.

Ti guardo. Una domanda inespressa sul tuo viso. Come se cercassi il mio consenso. Mentre di nuovo la mano sale, ma stavolta ti bacio.
Forse è la risposta che cercavi. Perché la mia lingua trova la tua nell’esatto momento in cui la mano entra in me.
In quel punto sotto le mutandine che raccoglie tutte le frustrazioni e sembra che tutti i baci umidi siano andati direttamente lì, tra le mie gambe.
Così è un attimo che chiudo di nuovo gli occhi.
È un attimo che mi lascio cullare, mentre mi esplori.

È un attimo che il respiro diventa sospiro, e dolce agonia. Prima un dito solo, con la mano a coppa sul mio pube, con il pollice che tocca il clitoride in piccoli cerchi. Rispondo al tuo dito e senti che non mi basta più così diventano due, poi tre e fai come ti ho insegnato. Entri ed esci con quelle dita sfrontate che mi aprono sempre di più. E mentre ti avvicini a quello che dovrebbe essere il mio punto di arrivo ti fermi con quello sguardo da ragazzino e ridi.

Prima di togliermi il completino color panna mi guardi, sfiori ancora il pizzo sui miei capezzoli turgidi, mi fanno male.
Sei abbronzata, vediamo quanto” e fai uscire un seno mordendolo. Istintivamente urlo.
Poi scendi baciando quella linea di confine tra la pancia e gli slip.
La linea di confine tra la pelle scura e quella chiara. Inarco la schiena e perdo le dita nei tuoi capelli, mentre le tue sono perse di nuovo dentro di me. Poi sostituisci le dita con qualcosa di più morbido ma più caldo.

Alzo la testa e vedo che la tua è nascosta tra le cosce, che mi stai leccando, titillando e che te la godi. Oh Dio, come te la godi, e me lo dici pure.
Sai di buono, come mi ricordavo“.
Continua bimbo che così va bene” ed è un sospiro e un ordine insieme.

Alterni la lingua alle dita, se hai le dita dentro con la lingua mi succhi il clitoride e se usi la lingua con le dita mi tiri il clitoride.  Ti godi lo spettacolo, ma vuoi una visione migliore quindi mi giri.
Sono a pecorina, con sedere e sesso davanti alla tua faccia. Passano tre secondi in cui mi guardi così, mezza nuda con il culo in alto e la schiena ad arco. Mi giro e i tuoi occhi sono metallo fuso.
Così è troppo. Te lo dico.

È ora di scoparmi“.
Sono d’accordo” mi dici.
Ti alzi, ti liberi di mutande e pantaloni poi sfili le mie. Ti ho dietro, le mani sui miei fianchi e finalmente ti sento entrare.

Il resto è sesso.

Margherita

2018-10-31 MySecretCasehttps://www.mysecretcase.com/static/frontend/MSC/mysecretcase/it_IT/images/mysecretcase-shop-online-piacere-donne.svg https://blog.mysecretcase.com/wp-content/uploads/2018/10/preliminari-evidenza.jpg