Identità goduriose

Settimana scorsa a New York si è tenuta l’annuale edizione di Identità Golose, evento enogastronomico dedicato all’eccellenza del Food, che io amo interpretare come Food Porn perché tutto parte dalla gola e dall’appetito – di vita, panza, ventre – che ognuno di noi ha e alimenta. Il mio tasso di golosità è variegato e ricercato e non poteva trovare territorio più gustoso di New York, mecca di un’infinita varietà di pietanze all’insegna del melting-pot culinario e umano, la mia combo preferita. Nell’invitante cornice di Eataly, mecca delle eccellenze italiane, il mio proverbiale appetito saltabellava da un piatto all’altro e i miei occhi non erano da meno, scrutando vogliosi gli aitanti chef, autentici maestri del piacere palatale ma anche esuberanti e incontenibili goderecci.

Osservandoli all’opera, con le mani letteralmente in pasta, pronti a cucinare e deliziare, il mio istinto predatorio si è focalizzato su un giovane sous-chef, dal viso perbene insaporito da un pizzico di sana bestialità con cui disossava una quaglia. Mi è salita l’acquolina in bocca guardando le sue abili mani tastare e battere la carne. Mmmh… avrei voluto essere battuta con la stessa concentrazione. Mi sono eccitata nel vedere il suo camice bianco insozzarsi di sangue e la sua fronte bagnarsi di sudore. Non gli ho levato lo sguardo di dosso proprio come fanno i predatori nella giungla con le prede. Si concentrano, focalizzano e poi partono all’attacco.

Ho aspettato che l’illustre chef finisse il suo show e che lasciasse libero il suo giovane braccio destro per sottoporlo alla mia comprovata capacità seduttiva. Il ruolo della giornalista over 40 con seducenti occhiali da vista e parlantina sciolta funziona sempre da potente afrodisiaco, specialmente con i più giovani attratti dall’esperienza e dall’erotismo di una donna fatta ma non rifatta. Lorenzo, questo il suo nome, sapeva il fatto suo in cucina e non solo… La frenesia culinaria ha rapito presto i nostri sensi più basici e avrei scoperto che il ragazzo se la cavava egregiamente non solo ai fornelli ma anche tra le lenzuola. Appena entrato nel mio radar sessuale, l’ho agganciato con dialettica irrefrenabile e sorriso malizioso. Quando l’ho avuto vicino ho annusato il suo odore, gli umori che aveva addosso e il suo desiderio di avermi addosso.

Il quasi trentenne ha colto al balzo l’occasione e con una scusa qualunque mi ha sottratto dalla sala, fuggendo dal pubblico per concederci subito un fugace tête-à-tête. Volevo sentire il suo corpo premere sul mio, assaggiare le sue labbra, gustare la sua lingua dentro la mia bocca. È stato un succulento antipasto che non ha fatto che accrescere la mia fame di lui. Tornati in sala me lo sono letteralmente mangiato con gli occhi e mentre si esibiva in prelibati manicaretti, mi pregustavo il nostro piccante dopocena.

identità golose

E così è stato quando in tarda serata, smesso il camice e il ruolo in cucina, Lorenzo si è fiondato con me in un taxi per raggiungere la mia stanza d’albergo. Il rapimento carnale è stato tale da non aver avuto il tempo né la pazienza di aspettare di giungere a destinazione e sotto lo sguardo impassibile del tassista pakistano, io e Lorenzo ci siamo assaggiati e tastati i corpi in un crogiolo sensuale ed erotico. Arrivati in stanza, il quasi trentenne si è spogliato per farsi una doccia e levarsi gli odori dal corpo ma io lo volevo così, intriso di spezie, e gli ho servito una magistrale fellatio inginocchiandomi davanti a lui stringendo il volto sul suo sesso con le mani saldamente affondate sul suo sedere. Lorenzo lo muoveva dentro la mia bocca con le mani appoggiate sulla mia testa dandole il ritmo di suo gradimento. L’ho accolto per intero nella mia gola profonda, accarezzandogli l’asta con la lingua e solleticandogli il perineo con le dita.

Sentendo la mia eccitazione, il quasi trentenne mi ha servito un generoso e intimo cunnilingus, togliendomi i vestiti e appoggiandomi alla finestra della stanza con le gambe divaricate sulla città che non dorme mai perché troppo impegnata a scopare. Mi ha tenuto ferma gustandosi ogni liquido che colava tra le mie cosce e immergendo la lingua dentro di me. Ci siamo alternati a darci piacere orale, giocando con i nostri corpi e scoprendo le nostre zone erogene, succhiandoci e tastandoci. Battendoci per bene per ammorbidirci i sessi.

Gli ho praticato un intenso anilingus – pratica che amo ma che concedo a pochi ma buoni – infilando la lingua nel suo culo, atto che gli ha provocato una forte e duratura erezione. Sentendolo gemere in estasi, la mia eccitazione è aumentata a dismisura così come la mia saliva che lo bagnava tutto. Al culmine del desiderio, Lorenzo mi ha sdraiato sul letto a pancia in giù dedicandosi a sua volta alla mia porticina sul retro.

E’ stato allora che dal comodino ho preso il sex toy Njoy Pure Plug e gliel’ho passato perché mi stimolasse analmente preparandomi a una profonda penetrazione. Il sesso anale è puro e dissoluto piacere ma perché sia davvero piacevole necessita di abbandono e di rilassamento. Bisogna giocare con il sesso e i plug anali fungono da inebriante antipasto. Quando Lorenzo finalmente mi ha servito “in tavola” il piatto forte, una vibrante e possente sodomia, ho rilasciato ogni senso e mi sono abbandonata consapevole e accogliente al piacere estremo. Di sentirmi dominata a lungo e nel profondo. La figa è procreazione. Il culo è arte.
Buon appetito affamati di vita…

Pure Plug

Pure Plug di Njoy è un plug anale in acciaio chirurgico, disponibile in 3 diverse misure, perfetto per l'anal play e per prepararsi alla penetrazione anale. Raffreddatelo o scaldatelo, per giochi ancora più eccitanti!

Scopri di più!
2018-10-16 MySecretCasehttps://www.mysecretcase.com/static/frontend/MSC/mysecretcase/it_IT/images/mysecretcase-shop-online-piacere-donne.svg https://blog.mysecretcase.com/wp-content/uploads/2018/10/toa-heftiba-530171-unsplash-2.jpg