Identità femminile: la casta e la puttana

Picasso e la “Ragazza allo specchio”. Vi siete mai guardate allo specchio chiedendovi chi siete? Qual è la vostra identità? E io a chi somiglio? Al “mostro” di mia madre creato involontariamente o al tiranno di mio padre reso mansueto? Il mio profilo quali linee assume? La mia carica sessuale e la voglia di scoperta da chi arriva? Credo ci sia molto di più senza attribuire colpe.

identità femminile

Ogni giorno guardo la mia trasformazione allo specchio, mille colori nell’anima e poi nuovamente il grigio e il nero. Nessuna sfumatura erotica, fino al confronto allo specchio. Sono posta frontale e scruto nel mio profilo le mie labbra carnose sotto ad indicare tutta la mia bramosia e curiosità di esplorazione e sottili nella parte superiore dove la forma del cuore disegna la perfezione, l’icona del mio divino interiore. Coscienza e riflessione, malizia e pulsione, sviscerato attaccamento alla terra.

Mi trovavo seduta inerme su quel divano con questa immagine riflessa. La specchiera ovale indica la mia perfezione, sono fango e cielo, donna e angelo. Faccio fatica a percepire le due cose, ma sono l’uno e l’altro e i miei pensieri quando mi abbraccio da sola non sono sporchi. Mi permetto allora di conciliare ambedue i mondi, sfera sessuale e cosmo divino, uscendo dalla solita monotonia della sessualità. Esploro nuovi orizzonti di appagamento e pace con l’io, dualità di spirito e materia. Non esiste l’uomo che appaghi il nostro Eros, ma abbiamo l’uomo in noi, il maschile e il femminile, lo ying e lo yang.

Scopriamoci allora senza veli e dogmi, senza pretese e condizionamenti mentali. Non critichiamo la nostra sessualità ed esploriamo noi stesse, il nostro centro sessuale chiamato Kundalini. Risvegliamolo donne! Risvegliamolo femmine! Risvegliamolo angeli! Io l’ho fatto senza vergogna e con saggezza, per non cadere in depravazione solitaria. Scruto le mie labbra, il loro contorno, la loro carnosità e la sottigliezza dei tratti del mio volto; gli occhi sono la luce interiore, la loro forma a mandorla è un legame spirituale. Se pensiamo alle facciata di una basilica, sopra al timpano, spesso al centro di essa vi è una forma a mandorla, la figura della donna, l’Immacolata. Tutto è legame simbolico con il corpo. La Venere di Botticelli poggia sulla conchiglia dalla quale nasce Venere, dea della fecondazione; la morte della vergine Maria di Caravaggio sul letto è sensuale; le Tre Grazie esprimono erotismo; l’estasi di Santa Teresa (estasi erotica o estasi mistica?) è descritta come un bicchiere di vino inebriante e peccaminoso.

Sto dipingendo un’immagine sacra, mi fermo: voglio anch’io sentire quell’estasi di rapimento a modo mio.

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