La voglia di giocare con te era tantissima. Avevo anche dovuto fare i capricci, come un bambino noioso, per farti capire quanto fosse forte il mio desiderio! E finalmente abbiamo trovato il tempo giusto per farlo.
Ti guardo mentre ti spogli e ti trovo molto molto attraente. Entriamo. Poca gente nelle vasche e poca gente nelle zone relax. Entriamo nella vasca centrale dell’idromassaggio; nelle altre vasche una coppia anziana punta due gemelli pugliesi alla loro prima visita al club e spiega loro approcci, usi e costumi del luogo.
Restiamo un po’ in vasca a goderci le onde, poi in sauna velocemente per asciugarci. Beviamo un bicchiere di pompelmo e ce ne andiamo con qualcosa da mangiucchiare verso i divanetti in fondo, a fianco della piccola vasca rotonda; ce ne stiamo lì tranquilli ad osservare i diversi tipi che si avvicendano tra le vasche e la sauna, io seduto e tu appoggiata a me, con le gambe allungate sul divanetto.
Si avvicina un giovane alto, sui 35 anni, capelli chiari e barba corta.
“Posso sedermi? “- ci chiede. Ovviamente ci facciamo un poco da parte e lui, rivolgendosi a te: “Se vuoi allunga pure le gambe, non mi danno fastidio…”.
Tu però rimani seduta composta; io invece lo guardo: ha lasciato che l’asciugamano sulle anche si aprisse un po’ e sta toccandosi leggermente un gran bel cazzo.
Tu fingi indifferenza e continui a parlare con me; mi dici che senti le labbra secche ma purtroppo hai lasciato il tubetto del burrocacao in borsa…. E poi mi sussurri “Mi sta accarezzando una gamba.” Io decido che il burrocacao è necessario e vado allo spogliatoio lasciandoti sola con lui.
Quando torno con il tubetto, le tue gambe sono allungate su di lui e state chiacchierando amabilmente, mentre lui te le accarezza…
“Manu, ma com’è che appena ti lascio, cucchi?” ti chiedo scherzosamente.
“Non lo so” rispondi tu.
“Perché sei una donna piena di fascino” ti sussurra Filippo, avvicinandosi e sbaciucchiandoti il collo e la nuca, mentre le sue mani scivolano sul tuo corpo. L’asciugamano che ti avvolge si apre, e anche tu allora allunghi la mano e gli prendi l’uccello bello duro; ti giri a cercare il mio sguardo mentre prendi anche il mio; so che ti piace e ti sorrido baciandoti.
“Saliamo di sopra?” proponi tu.
“Aspetta – dice Filippo – rilassati un po’…”, mentre fa scivolare la mano tra le tue gambe per accarezzarti la fica e aprirti le labbra. Ti godi il momento, finché di nuovo – e questa volta non è una proposta – “Saliamo!” ci dici. Ci rimettiamo gli asciugamani, saliamo le scale, un’occhiata veloce alle stanze ed entriamo in quella rossa di mezzo. Gli asciugamani cadono, mentre la stanza si affolla di curiosi.
Filippo ti tocca dappertutto, ti sbaciucchia, tu lo tocchi e gli chiedi se puoi baciarglielo; lui ti prega di aspettare e si infila un preservativo, poi si sdraia e te lo offre.
Lo prendi in mano e poi in bocca, te lo gusti tutto, è un bel cazzo davvero; io vi guardo e me lo meno, mentre ti accarezzo la schiena e il culo e sento i gemiti di Filippo.
Lui ti ferma, ti fa avvicinare al suo viso e dice che vuole scoparti. Sali sopra di lui, il suo cazzo scivola dentro di te.
“Ti piace il mio cazzo?” ti chiede Filippo.
“Molto” gli rispondi mentre ti muovi sopra di lui e lui si muove dentro di te.
“Hai una bellissima figa stretta!” ti sussurra lui, con il cazzo che da dietro entra ed esce e con le dita che ti strizzano i capezzoli.
Poi si ferma, ti gira sulla schiena e riprende a scoparti guardanti negli occhi. A te piace, hai piccoli gemiti di piacere, mentre con la mano cerchi me… te lo do un po’ da succhiare mentre lui ti sta sopra.
Poi vi fermate di nuovo, ti si mette dietro, tu ti inginocchi prona, lui ti allarga le gambe e te lo infila tutto. Ti piace, ti do ancora il mio cazzo da succhiare. Intorno a noi molti si stanno toccando a rispettosa distanza.
Filippo continua a darti piacere, stringendoti vicino. Poi si ferma e al posto del cazzo infila nella tua fica una o due dita, mentre ti tiene stretta a sé con l’altro braccio.
“Mi fai venire!” dici, “lasciati andare” ti diciamo noi “urla il tuo piacere!“.
E tu gemi forte di godimento, fino al tuo fatidico “Basta! È troppo!” che costringe Filippo a lasciarti un momento.
Ma lui ancora ti reclama e di nuovo te lo infila prendendoti da sotto….
Continui ad ansimare di piacere. Filippo si ferma, ti mette di schiena, con una mossa decisa ti apre la gambe e ti attrae a sé infilandoti la verga durissima dentro. E questa volta anche lui si lascia venire.
Tu resti abbandonata sul letto, mentre io ancora mi tocco e il pubblico pian piano esce dalla stanza…
Restiamo noi due. Mi coccoli, te la lecco un po’ ma per oggi capisco che hai già dato, mi lascio allora abbandonare alla tue mani e alla tua bocca, mi succhi le palle da dea. Ti metto carponi, infilo l’uccello nella tua fica che lo accoglie, poi ti spingo giù le braccia, così che il culo si alzi tutto verso di me e con questa meravigliosa visione di te, ti riempio di seme e ti tengo ancora per un po’ stretta per i fianchi, con il fiato che ansima e la testa che scoppia di te.
La sera a casa ti massaggio con la crema tutto il corpo; mi torna già tanta voglia di te ma siamo troppo stanchi e ci addormentiamo di sasso. È bello dormirti accanto. È bello viverti.
Sei così bella; bella davvero così “vivace”.
Scritto da Ventunomarzo