A cena con la maestra di piscina

«Scusi?» sento una voce chiamarmi mentre esco dall’acqua: «Scusi vorrei domandarle una cosa».

«I genitori non possono stare qui: mi spiace, deve tornare in spogliatoio», rispondo secca.

«No, guardi, è che io e mia moglie vorremmo invitarla a cena».

Rimango spaesata e sicuramente il mio viso non nasconde uno sguardo interrogativo. Il papà della mia allieva mi spiega che sua figlia è entusiasta di me, di quello che le insegno in piscina e che sono settimane che insiste per invitarmi a cena. Ripropone con insistenza l’invito.

Sono un po’ confusa: non mi è mai capitato di essere invitata a cena dai genitori di una delle mie allieve di tre anni. Soppeso i pro e i contro perdendomi per un attimo negli occhi del papà di Dalia, tanto azzurri quanto quelli di sua figlia, e, mossa dalla curiosità, accetto.

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«Se la mettiamo così, che ne direbbe di fare direttamente stasera?», incalza.

«Va bene», rispondo con una leggera esitazione.

Mi cambio velocemente e trovo Dalia e suo papà che mi aspettano fuori dallo spogliatoio.

«Andiamo?», domanda Dalia eccitata all’idea di avermi a cena.

Lungo la strada osservo suo padre: è un bell’uomo. Deve avere una decina d’anni più di me. È alto e ben piazzato, con le spalle larghe e ha barba e capelli scuri.

In 10 minuti di strada a piedi arriviamo a casa. La mamma di Dalia si chiama come me: Virginia. Ci ridiamo sopra. È giovane anche lei, molto bella. Ha capelli ricci neri, occhi azzurri, la pelle bianca e un sorriso bellissimo. Insomma, la famiglia dei belli.

Ceniamo assieme ridendo delle pagliacciate di Dalia che concentra tutta l’attenzione su di sé. Dopocena il papà l’accompagna a letto e lei mi saluta come una di famiglia. Rimango a parlare con Virginia scoprendo molti interessi in comune. Riccardo torna e ci offre altro vino. Si crea una forte complicità fra noi tre. Comincio ad avere la sensazione di non essere lì per caso. La testa mi gira e sento che è il momento di andare.

Chiedo del mio cappotto e Virginia mi risponde: «Rimani ancora un po’, avremmo una proposta da farti». Riccardo sopraggiunge alle mie spalle e, cingendomi la vita col braccio, mi poggia la bocca sul collo sussurrandomi: «Avremmo una proposta da farti».

Il solletico della sua barba dietro l’orecchio mi provoca un brivido lungo schiena. Guardo subito Virginia per carpire una sua reazione al gesto di suo marito. Lei si avvicina a me col suo bel sorriso. Mi viene vicino tanto da sfiorare i miei seni coi suoi e, scostandomi i capelli dal volto, aggiunge: «Ti andrebbe di essere tutta nostra questa notte?».

Il mio corpo rammollito dal vino si sveglia in un attimo e istintivamente rispondo con un “si” sussurrato piano. Posseggono entrambi una bellezza non convenzionale, ma disarmante e mi domando perché abbiano scelto proprio me. Riccardo riparte dal pezzetto di pelle tra il mio collo e l’orecchio. Con la mano segue le linee del mio corpo sopra i vestiti: le scapole, le spalle, i seni, i fianchi, le cosce.

Virginia mi bacia delicatamente le labbra tenendomi i capelli alzati per scoprire il viso. Assecondo piano le sue labbra e schiudo la bocca per cercare la sua lingua.

Nel frattempo le mani di Riccardo cominciano a essere più invadenti e pressanti e di lì a poco ne infila una nei jeans cominciando a cercare il mio sesso. Virginia, intanto, insinua una mano sotto la maglietta per accarezzarmi i seni. Il mio corpo comincia a muoversi avanti e indietro rimbalzando tra i corpi dell’uno e dell’altra. I miei capezzoli s’induriscono sotto le mani di Virginia e mi bagno.

Riccardo spinge il bacino contro il mio sedere e sento il suo pene rigonfiarsi. Virginia mi spoglia per baciarmi i seni, poi la pancia e poi le cosce. Mi tira a se per accompagnarmi al divano. Voltandomi per sedermi guardo Riccardo mentre si spoglia. Mi distendo nuda sul divano mentre lui sopraggiunge e Virginia si fa da parte per lasciargli spazio e trovare il suo tempo per denudarsi piano. Lui porta il suo volto sul mio e tra le mie labbra dice: «Sei pronta? Acceleriamo?»

Faccio un cenno di consenso e lui comincia a baciarmi il corpo scendendo velocemente fino alla fessura tra le mie gambe. Fino ad allora era stato un desiderio ovattato; non appena la sua lingua trova il mio clitoride ho un sussulto di piacere e comincio ad ansimare. Virginia si avvicina per prendere i miei seni fra le mani e comincia a baciarmi più freneticamente. Suo marito continua a leccarmi con dedizione mentre sento il piacere salire. Così la faccio accovacciare sulla mia faccia e gliela lecco cercando di dischiudere il suo sesso. In pochi attimi trovo il clitoride e il suo liquido stilla piano nella mia bocca: è dolce, con una punta di salato. M’inebrio del suo sapore. Riccardo, probabilmente eccitato da quello che intravede sopra di lui, decide di entrare nella mischia in maniera più decisa. Mentre sto per toccare il picco del piacere, smette di leccarmi di colpo e, in pochi secondi, mi penetra col suo cazzo, fino in fondo al primo colpo. Trattengo un urlo ricordando che non siamo soli in casa.

Sento l’eccitazione di Virginia crescermi in bocca mentre guarda suo marito uscire ed entrare dentro me. Muove il bacino più velocemente spingendolo verso le mie labbra. Decido che voglio farla venire. M’impegno nonostante la difficoltà nel concentrarmi dovuta a Riccardo che mi penetra sempre più velocemente e a fondo. Non vedo nulla, tranne la fica di Virginia sulla mia faccia, ma posso sentire tutto sulla mia pelle. Sento le mani di lei scendere sui miei seni fino a toccare il mio clitoride. Comincia a toccarlo con la punta dell’indice: è un tocco diverso dal mio, più leggero e agile e io sono bagnatissima.

Diventa una gara a chi resta più concentrata. Lei mi distrae dal suo orgasmo con le mani e io la tengo distratta dal mio con la bocca. Alla fine lei cede e viene ansimando accompagnata da piccoli colpi del bacino.

Ora tocca a me. Le mani di Riccardo rubano il posto a quelle di sua moglie. Comincia a toccarmi seguendo il ritmo della sua penetrazione. Virginia rinviene dal suo orgasmo e decide di aiutare suo marito. Non c’è tregua: quando le sue dita non sono sul mio clitoride, ci sono quelle di sua moglie. E mentre entrambi sono impegnati a toccarmi, l’uno mi penetra e l’altra tocca ogni centimetro del mio corpo. Ogni pezzo della mia pelle è invaso da loro.

Sento la pelle ardere a ogni tocco e il calore diffondersi dal basso verso la pancia. Come un fuoco che avvampa arriva il mio orgasmo e vengo al tocco dei loro corpi e delle loro mani.

Nello stordimento del mio orgasmo intravedo Riccardo venire nella bocca di sua moglie e dopo pochi attimi si accascia su di me col viso sul mio ventre. Virginia ci abbraccia entrambi con le braccia larghe.

Mi sento svuotata, come dopo aver nuotato a lungo con i muscoli che cedono, rilassati e molli, alla stanchezza.

Ci addormentiamo assieme nel loro lettone, nudi e avvinghiati.

 

Racconto scritto da Blu Virginia

2018-07-31 MySecretCasehttps://www.mysecretcase.com/static/frontend/MSC/mysecretcase/it_IT/images/mysecretcase-shop-online-piacere-donne.svg https://blog.mysecretcase.com/wp-content/uploads/2018/07/cena-maestra-piscina-evidenza.jpg