Oggi scrivo con molta emozione e qualche brivido. Ho preso parte alla mia prima lezione di Love Bondage tenuta a Torino dal Dott. Fatso, un luminare dell’ambito. Da moltissimo tempo ero intrigata da questo mondo a me sconosciuto. C’è chi pensa che sia roba da maniaci punto e basta, invece parliamo di una pratica dal potere sensuale senza limiti. Il Dott. Fatso spiega sin da subito che gli aspetti fondamentali sono la sicurezza e la sensualità del partner, unite alla conoscenza di quello che si fa e all’allenamento. Come in tutto c’è ovviamente una componente di pericolo (e forse è proprio quello che stimola nel profondo), in fondo, parliamo di immobilizzare il corpo umano, nato per essere libero.
Il Bondage è l’arte del legare. C’è a chi piace legare e a chi essere legato. Il dott. Fatso, con la collaborazione di una modella, ci mostra i vari passaggi per eseguire le legature basiche di quest’arte mistica.
Io mi faccio legare. Polsi, braccia, caviglie, ginocchia, in un turbinio di modalità diverse, karada l’esotico nome di una di queste. L’impossibilità di ribellarsi, la sorta di sottomissione in cui ci si trova, l’atmosfera di riflessione crea forti sensazioni contrastanti. La voglia di liberarsi viene soppressa dal piacere dello spingersi oltre senza alcun controllo sul proprio corpo. Il dolore lieve è una componente fondamentale quanto eccitante che crea delle scariche di adrenalina lungo tutta la spina dorsale. La trama grezza che scivola sulla pelle, l’immobilità voluta e condivisa e la fiducia totale si concretizzano in fremiti di piacere che non pensavo di poter provare. Sarà come abbracciare e farvi abbracciare. Scrivo e ancora tremo. Se ne avete modo e possibilità, fidatevi, non tiratevi indietro, potreste scoprire aspetti di voi stesse, dell’altro e del rapporto che ancora non conoscevate. E amarsi sarà ancora più totalizzante di prima.