Martina, Donna diversamente abile dalla nascita affetta da una tetraparesi spastica.
Si presenta così:
“Lesbica dichiarata, scrittrice, attivista per i diritti lgbt. Combattere contro i pregiudizi sulla disabilità e la sessualità è una delle cose che faccio regolarmente, in prima linea.”
E noi le abbiamo fatto qualche domanda.
Sei sessualmente attiva?
Sì, sono sessualmente attiva.
Dimmi tre parole che descrivono la tua sessualità.
Passionale, dolce, decisa.
Il sesso con gli altri ti mette ansia? Perché?
Il sesso con gli altri non mi mette ansia. Mi eccita.
Quali pratiche trovi più piacevoli (penetrazione, sesso orale, masturbazione con partner, masturbazione in solitaria)?
Trovo piacevole il sesso in generale.
Mandi nudes?
Non ho mai mandato foto di nudo anche se mi piacerebbe farmi fotografare da un professionista.
Che cosa è importante nella tua vita sessuale: altre persone, baciare, erezioni, lubrificazione, penetrazione, sentirsi sexy o coccolarsi. Scegli due fattori che attirano maggiormente la tua attenzione e dicci perché.
Nella mia vita sessuale è importante baciarsi, sentirsi sexy e coccolarsi. Sono lesbica dichiarata e queste, secondo me, sono tre cose importanti in una relazione. Perché il bacio allunga la vita, sentirsi sexy aumenta l’autostima e coccolarsi fa sentire sempre amati e compresi.
Con chi parli e come parli di sesso? La tua disabilità ha cambiato il modo in cui parli di sesso?
Come attivista per i diritti lgbt omodisabile parlo di Sesso nelle situazioni che lo richiedono, cercando di censurarmi il meno possibile e di presentare la realtà per com’è. La mia disabilità fortunatamente non influisce minimamente sul mio parlare di sesso.
Devi considerare elementi come dolore o riserve di energie nella tua sessualità?
Durante il sesso non ho dolori o cali di energia, anzi!
Ti masturbi?
Mi masturbavo da adolescente, crescendo e instaurando una relazione ne ho percepito meno la necessità. Ritengo, però, che la masturbazione non vada considerata un tabù, ma la normalità.
Se sei insieme a un partner il tema “sesso e disabilità” è qualcosa di cui parlate, su cui vi confrontate?
Come attivista per i diritti lgbt, la mia compagna ed io ci ritroviamo spesso a dover affrontare questa tematica.
In che modo è cambiata la tua sessualità nel tempo?
La mia sessualità nel tempo è diventata più esigente e sicura di ciò che desidera.
Che tabù esistono sulla sessualità delle persone disabili?
Sulla sessualità delle persone disabili esistono un sacco di tabù. Perché si pensa che il disabile non sia una persona sessualmente attraente oppure desiderabile in quanto la fisicità a livello sociale non è conforme a ciò che la società è stata abituata a vedere e accettare. Per questo si tende a considerare il disabile una persona asessuata, quando nella realtà non è affatto così ma tutto il contrario.
Purtroppo ancora oggi esistono molte resistenze da parte delle famiglie di persone disabili proprio per quanto detto sopra. Dunque sarebbe importante, utilizzando il metodo dell’informazione, rompere queste resistenze per far sì che anche i disabili vengano considerati dal punto di vista sessuale al pari di una persona normodotata.
Cosa ne pensi della figura dell’assistente sessuale e a che punto siamo in Italia?
Sono sempre stata favorevole alla figura dell’assistente sessuale in Italia. In estate ho avuto la fortuna di intervistare Anna Senatore, prima assistente sessuale in Italia. Potete trovare l’intervista integrale sul mio canale YouTube “Io sono Martina”. Purtroppo in Italia questa figura professionale non è riconosciuta, a differenza di altri paesi nel Mondo come la Danimarca, la Germania, il Belgio, la Svizzera e l’Olanda. Errando viene associata la figura dell’assistente sessuale a quella della prostituta quando non è affatto così. L’assistente sessuale non può praticare sesso in modo completo con il proprio assistito. Tale figura professionale si occupa non solo dell’aspetto fisico ma soprattutto dell’aspetto emozionale, aiutando la persona che assiste a trovare una sua dimensione sessuale. Molti genitori hanno paura perché provano vergogna ad affrontare tale argomento, altri invece sono favorevoli alla regolamentazione di questa figura per il proprio figlio/a disabile. La mia modesta opinione a riguardo è che sarebbe fondamentale che questa figura venisse regolamentata con una legge come negli altri paesi. Trovo che non sia corretto negare il sesso a chi ne sente il bisogno soltanto perché è disabile.