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Cosa pensiamo davvero di un uomo con il pene piccolo

L’hai corteggiata nel modo giusto e lei ha deciso di darti una possibilità; la serata è stata piacevole, lei dolce e tu affascinante. tanto da conquistarla. Decide, quindi, di starci e dopo qualche bacio e qualche carezza, sei pronto a fare l’amore con lei per la prima volta. Il sesso al primo appuntamento è qualcosa di eccitante, che mantiene in sé ancora qualcosa di proibito e peccaminoso, ma che denota anche una grande sintonia fra le parti; ti fa sentire intraprendente ed emancipato, nonostante, ormai, sia una scelta che fanno moltissime coppie appena si sono conosciute. Sei lì, pronto a goderti il tuo incontro anche sotto questo punto di vista, ma quando metti in campo l’artiglieria pesante, lei purtroppo si accorge che non avrà a che fare con un potente cannone, ma piuttosto con un’agile Beretta. Hai il pene piccolo

NON DIAMO I NUMERI

O, probabilmente, è meglio darne qualcuno ma che sia quello giusto, scientificamente provato. Si stima che il pene medio italiano misuri, ad oggi, 9,15 centimetri a riposo e che, invece, sfoggi una lunghezza di 13,12 centimetri quando è in erezione. Niente a che vedere, insomma, con le fantascientifiche dimensioni di due mostri sacri del porno nostrano come Rocco Siffredi (23 cm) e Franco Trentalance (19 cm), ma è risaputo che non sono le dimensioni, quelle che contano davvero: l’importante è saperli usare, quei preziosissimi centimetri.
Ma allora, cosa fare se hai il pene piccolo? Il primo, fondamentale consiglio è quello di non farlo diventare un problema né una fissazione: se è vero che l’organo genitale maschile nazionale misura in media appena più di 15 centimetri, tu che non li raggiungi sei in buona compagnia, perché magari mal comune, in questo caso, non fa proprio mezzo gaudio, ma nel nostro Paese gli uomini che non raggiungono i 10 centimetri a riposo sono un ragionevole 1% della popolazione. E c’è pure chi se la passa peggio: nella classifica mondiale stilata di recente da Blitz all’ultimo posto incontriamo i poveri coreani con un modesto 6,70, mentre gli ultimi europei si piazzano abbastanza bene (gli ultimi, gli irlandesi, si assetano a 12,50 cm).

ANATOMIA IN PILLOLE

Abbiamo snocciolato due dati a livello statistico, ora cerchiamo di fare un poco di chiarezza su come è fatto un pene. Piccolo o grande che sia, nell’uomo questa escrescenza appartiene di competenza all’apparato genitale, che è l’insieme di strutture che permettono la riproduzione sessuale. Formato da tre masse cilindriche di tessuto cavernoso (ricco di vene o capillari, detti caverne) erettile, sono tenute insieme da connettivo fibroso e avvolte da cute; ai lati si trovano i cosiddetti corpi cavernosi del pene, al centro il corpo cavernoso dell’uretra (o spongioso). La porzione terminale del pene, invece, si chiama glande; sembra avere un diametro lievemente più grande rispetto la corpo vero e proprio dell’organo ed è rivestito quasi completamente da uno strato cutaneo morbido e lasso, costituisce la piega del prepuzio. Durante l’eccitazione il sistema nervoso centrale invia degli impulsi che aumentano il flusso sanguigno nell’organo maschile; il sangue riempie i corpi cavernosi, che si espandono e lo rendono rigido.

PENE PICCOLO MA PROPORZIONATO

Fare sesso con un pene piccolo non deve per forza essere un’esperienza traumatica, né per l’uomo, né per la donna. Anche se il partner non è particolarmente dotato, il rapporto sessuale può risultare comunque estremamente soddisfacente per entrambi: ci si può concentrare sull’angolatura, sull’agilità o sulle possibili posizioni da variare durante l’atto sessuale. Una scuola di pensiero abbastanza diffusa fra le signore, fra l’altro, sostiene che un pene piccolo permette una penetrazione meno invasiva, con la quale, inoltre, ci si può dedicare alla stimolazione del punto G. Esiste, per gli appassionati del genere, un vero e proprio kamasutra per piccoli peni, dove trovare (e poi, provare!) le posizioni più appaganti per gingilli inferiori ai 10 centimetri: la Super G, ad esempio, che generalmente conosciamo come la posizione a pecorina, sembra essere una delle posizioni ideali. In questa posizione l’uomo godrà di una sensazione di controllo della spinta, ma la donna potrà comunque vantare una certa partecipazione nell’atto; modulando la stretta delle gambe, infatti, lei potrà restringere o allargare lo spazio di penetrazione, dando maggiore o minore intensità e profondità alla penetrazione. Per chi proprio non se ne fa una ragione esistono sempre gli sviluppatori pene, in particolare le pompe ad acqua di Bathmate, per gonfiarlo leggermente poco prima del rapporto o per allungarlo di circa 1 cm in un mese. Non vi basta? Per i miracoli direzione Lourdes, prego.