Camminiamo fianco a fianco io e Veronica. Camminiamo tenendoci per mano, senza fretta, come due amiche che vanno a fare shopping, come se oggi fosse un giorno come gli altri, invece questo è l’ultimo giorno che passiamo insieme.
«Mi mancherai» le dico. «Da quando ci siamo messe insieme non abbiamo mai passato più di ventiquattrore senza vederci, invece adesso starò via un mese e non so se resisterò…» Suona un po’ melodrammatico, però è la verità. L’amore fa di questi scherzi, ti rende dipendente. Ma alla fine è la vita che decide per te. La vita e il lavoro.
Per mestiere scrivo guide turistiche, e domani mi tocca andare in Nuova Zelanda per redigere un corposo volume su dove andare e cosa fare in queste magnifiche terre. Peccato solo che mi tocchi andarci da sola.
«Ti ho fatto un regalo» dice Veronica. «Qualcosa che ti farà sentire di meno la mia mancanza.»
«Dubito che esista qualcosa del genere.»
«Ma dai, non fare la sciocca.» Veronica sorride, maliziosa. «Perché non torniamo indietro? Così te lo faccio vedere.» La guardo che accelera il passo mentre prende la strada di casa, il piccolo appartamento che dividiamo da circa un anno, ma non appena arriviamo mi dice di chiudere gli occhi.
«È una sorpresa, promettimi di non guardare fino a quando non te lo dico io.»
Veronica mi prende la mano e mi guida in camera da letto. La sento che rovista in un cassetto, poi finalmente mi dice di aprire gli occhi.
«Ecco, questo è per te.»
Io guardo. Davanti a me c’è una piccola scatola nera legata da un fiocco rosso.
«Coraggio, apri» insiste Veronica. Così sciolgo il fiocco e sollevo il coperchio. Dentro la scatola ci trovo un paio di slip e un oggetto misterioso di forma ovale, dalle dimensioni più piccole di una mano.
«Che cos’è?» chiedo.
«È un piccolo vibratore» risponde Veronica. Poi prende in mano l’oggetto e fa scattare un pulsante. Il piccolo toy si mette a vibrare. «Gli slip hanno una tasca interna. Lo puoi infilare lì dentro e divertirti. Ci puoi andare a passeggiare, perfino.»
«Carino, ma io ho già un vibratore.»
«Sì, però questo è diverso. Funziona tramite wifi e con una app lo posso comandare a distanza, basta un cellulare.»
Eidolon
Eidolon di Magic Motion è il vibratore a distanza per giocare con il partner ovunque si trovi. Basta indossarlo, inserendo l'estremità in vagina e appoggiando la parte ricurva e anatomica su vulva e clitoride, e lasciare che il partner attivi le vibrazioni attraverso l'app dedicata. Il piacere non ha confini!
Scopri di più!«Vuoi dire che…»
«Sì» mi interrompe Veronica. «Staremo insieme anche se ci saranno centinaia di chilometri a dividerci.» Lei mi getta le braccia al collo e mi bacia. La voglia del suo corpo mi assale. Le mie mani scivolano sul suo seno, le circondano i fianchi, esplorano ogni angolo del suo corpo. Sono in paradiso, e quasi finisco per dimenticarmi dello strano regalo. È Veronica a riportarmi sulla terra.
«Proviamo se funziona?» dice.
«Adesso?»
«Perché no?»
Veronica mi spinge sul letto. Mi abbassa le mutandine e lascia scivolare dentro il vibratore. Grazie alla sua forma anatomica, l’oggetto aderisce perfettamente agli slip anche se i miei non hanno una tasca interna. Però Veronica ha ragione, con quelli giusti potrei andarci addirittura a passeggiare, solo che in questo momento non ho voglia di andare da nessuna parte. Mi stringo forte a Veronica e la trascino con me sul letto. La bacio a lungo dolcemente, poi con intensità sempre maggiore. La voglio, ho bisogno di lei, del suo calore, così le prendo la mano e me la faccio scivolare tra le cosce. Voglio che mi tocchi, che mi infili un dito dentro e si accorga di quanto sono bagnata, di come mi bagno solo a guardarla, solo a sentire il suo profumo, voglio che capisca quanto sono pazza di lei. Veronica all’inizio si fa guidare, mi accarezza, si lascia amare un po’ ma senza darmi spago.
«Fammi prendere il telefonino, prima…» Guardo Veronica che con una mano mi accarezza il fianco mentre con l’altra armeggia con il cellulare. Sto cominciando a sentirmi impaziente, quando all’improvviso ecco che mille scintille di fuoco si accendono nel mio stomaco. Il piccolo vibratore è entrato in funzione e la sua vibrazione ha dato vita a un’onda che parte dalle grandi labbra e termina sopra il clitoride. É qualcosa di totalmente inaspettato, un assaggio di feroce piacere che invece di saziarmi mi spinge a chiedere di più.
Veronica ha capito. Tocca lo schermo del cellulare e le onde riprendono a danzare in cerchio con velocità sempre maggiore. Anche il mio respiro si fa più rapido e adesso ai sospiri seguono i gemiti e le grida. Veronica comanda il vibratore usando il cellulare come telecomando, alternando il massaggio con delle brevi pause, e così mi porta ogni volta vicinissima all’orgasmo senza mai raggiungerlo. Le mie cosce tremano, scosse dai brividi, e per calmarmi premo la faccia contro il petto di Veronica, stringendola forte come se fosse la mia roccia in un mondo che si sta sgretolando. Lei ricambia il mio abbraccio, ma senza abbandonare la sua dolce tortura. Dopo un’altra di quelle pause, Veronica cambia qualcosa. Adesso il movimento del toy è più rude e molto più preciso. Piccoli colpi mi tormentano il clitoride. Dentro e fuori, dentro e fuori.
Ogni muscolo del mio corpo è in fiamme, mi sento come se stessi per scoppiare. Le mie mani afferrano le lenzuola, le tiro così forte che quasi le strappo.
«Più veloce» ansimo. Veronica invece rallenta, poi accelera, poi rallenta di nuovo. Provo ad assecondare il ritmo con i fianchi, ma non riesco a starle dietro. La vibrazione mi guida verso l’orgasmo ma anche stavolta lo manco per un soffio. Poi il vibratorte ricomincia il suo movimento a spirale. Il calore si trasforma in una beatitudine incandescente che dalla fica arriva dritta al cervello. La schiena si inarca, la mente esplode. Il piacere è così grande che le lacrime iniziano a rigarmi le guance. Veronica allora mi stringe a sé. Non so per quanto tempo restiamo così, immobili. Forse un’eternità, forse solo pochi minuti.
Cristiana Danila Formetta è scrittrice e blogger. Scopri i suoi libri su http://author.to/CristianaFormetta