Sessualità infantile: i giochi sessuali tra bambini

“Sei troppo grasso” e gli perforano l’intestino con l’aria compressa. Ragazzo seviziato in fin di via a Napoli. Un ragazzino di 14 anni è stato violentato da 3 ragazzi di dieci anni più grandi con la pistola dell’autolavaggio. I genitori di un violentatore commentano: “era solo uno scherzo”.

Questi sono i titoli che raccontano di una vicenda che ha sconvolto l’Italia. In questo caso è facile prendere una posizione pubblica: evidentemente si tratta di un attentato omicidio, non certo di una burla innocente che è andata a finire male. Ma questo evento ha acceso la lampadina nella testa di molti genitori: quando si tratta di uno scherzo e quando invece bisogna preoccuparsi di cosa accade ai propri figli?

IL GIOCO EROTICO

Tutti i bambini praticano giochi erotici, chi dalla primissima infanzia, chi più tardi; chi da solo, chi in compagnia; chi spudoratamente, chi di nascosto; chi coscientemente, chi senza rendersi conto di quel che accade. E’ difficile valutare i giochi erotici, in quanto questi possono comprendere dal neonato che si accarezza i genitali provando piacere ai giochi di gruppo, tra ragazzini di 12 anni. Fortunatamente il genitore attento può notare dei dettagli che lo invitano a intervenire prontamente per interrompere ciò che sta accadendo. E’ importante anche capire quando invece non si deve intervenire, perché si tratta di una palestra per bambini e ragazzi per misurarsi con l’altro e con se stessi, per osservarsi e conoscersi, gettando le basi per una sessualità adeguata all’età.

QUESTIONI DI ETÀ

Come abbiamo visto dalla notizia iniziale, i ragazzi aggressori erano molto più grandi della vittima. L’età è la variabile che più facilmente salta agli occhi per permettere una corretta analisi della situazione. Se vostro figlio gioca con bambini molto più piccoli di lui, o decisamente più grandi, il gioco difficilmente sarà equilibrato per tutti. Assicuratevi quindi di quali regole stanno usando, che modalità e che parole utilizzano per confrontarsi gli uni con gli altri. Teneteli sott’occhio. Quando invece si tratta di un gruppo omogeneo più difficilmente accadranno delle sopraffazioni.

SPONTANEITÀ

Un’altra caratteristica da tenere in considerazione per poter diversificare il gioco erotico positivo da quello negativo è la spontaneità. Il gioco dei bambini non deve essere programmato a priori, ma deve è un tentativo di esplorazione non pianificato. Si testano reciprocamente i corpi e i ruoli maschile e femminile: i giochi erotici sono sia pratici che simbolici, come vedere Barbie e Ken che provano a fare l’amore (impossibilitati dalla impossibilità di Barbie ad aprire le gambe, forse per questo sono passati di moda?). Allo stesso modo, un gioco iniziato per caso può anche terminare casualmente: i bambini coinvolti sono facilmente distraibili da altre novità. Per interrompere un gioco erotizzato l’adulto può proporre alternative: se anche davanti all’offerta di una torta fatta in casa i bambini non si fanno distrarre, forse c’è qualcosa di più di un gioco. Il distrarre permette di interrompere il gioco senza avere poi il dubbio di aver creato un problema di sviluppo ai bambini: gli insegnanti che chiedono consulenza per i bambini masturbatori compulsivi, trovano spesso la soluzione semplicemente proponendo attività più interessanti. E’ il momento di cambiare gioco, fare un gruppo con gli amici, creare lavoretti.

IL GIOCO DEVE ESSERE DIVERTENTE?

In effetti non tutti i giochi sono piacevoli, anzi il gioco permette a tutti noi anche di imparare a perdere. Lo sperimentare situazioni ambigue e non felici per gioco è un’importante palestra di vita. Dobbiamo tenere d’occhio che però si tratti di contesti in cui non sia evidente un disagio importante ed emozioni fortemente negative in vostro figlio o in chi sta con lui. Saranno quindi occasioni nelle quali bambini e ragazzi volontariamente cercheranno di stare assieme e certamente non come risposta a piccole o gravi minacce. Nessuno dei partecipanti deve dare segni di sentirsi in imbarazzo. Se accade sotto ai vostri occhi, controllate le dinamiche osservando il gruppo: se un bambino sembra provare del fastidio allo stare con gli altri, come si stanno comportando i compagni? Se è bersaglio costante e non riesce a rispondere adeguatamente ai piccoli soprusi, non esitate: fatevi avanti. E’ importante però anche lasciare ai bambini la possibilità di rispondere da sé al gruppo, per imparare a contare sulle proprie forze.

GIOCHI DA GRANDI

Attenzione all’ultima variabile: il gioco deve essere adeguato allo stadio di sviluppo del bambino. Questo significa che certe attività che per voi appaiono decisamente troppo anticipate rispetto all’età del bambino, indagate. Cercate di scoprire come vostro figlio sia venuto a conoscere certe parole o certe dinamiche: vedere un bimbo di tre anni cercare di baciare i genitali di un adulto, con la malizia di chi sa cosa sta facendo, è un segnale da tenere in considerazione. Promuovete il dialogo con lui, non stoppate quello che sta accadendo. A volte fermare bruscamente un processo può farlo percepire come totalmente sbagliato, quando a volte è semplicemente troppo anticipato. E c’è una bella differenza!