Il kimbaku è la pratica bondage Giapponese che prevede non solo la cura estetica della legatura ben fatta, ma soprattutto la forte connessione che si crea tra chi lega e chi è legato. Tutto parte dal contatto, dalle corde che scivolano sulla pelle generando brividi di piacere e stimolando la mente. Eccolo il punto centrale per l’orgasmo più grande mai provato: la mente. Con le corde infatti, il kimbaku, non prevede solo legature al corpo, ma a tutta la persona, nella sua interiorità più profonda, mettendo a nudo dolori, debolezze e piaceri. Tenerezza, amore e desideri nascosti.
Sicurezza estrema e fiducia massima nel partner sono le prime regole da rispettare sempre per godere al massimo questa esperienza che coinvolge tutta la persona nella sua interezza.
Il piacere affonda le radici fin dentro all’infanzia, stimolando pelle e i ricordi e ridestando le sensazioni positive legate al senso di dolcezza e protezione. Il partner che si fa legare deve potersi abbandonare completamente nelle mani di chi lega, affidandogli l’intera vita nel breve o lungo intervallo di tempo che il percorso richiede.
Anche il dolore può essere trasformato in piacere, la costrizione fisica diviene imbarazzo e vergogna, ci mostra vulnerabili ed indifesi, ed il senso di perdizione e spaesamento tende a ridestare e mescolare, a volte confondendoli tra loro, tutti i sensi, conosciuti o appena presentatisi sulla soglia della mente.
Chi lega godrà del potere assoluto riposto nella proprie mani e della bellezza della costrizione, quel senso estetico alterato ed eccitante di vedere il proprio partner in posizioni non consone e naturali, ma uniche ed irripetibile, sempre sul filo sottilissimo che divide piacere estremo e dolore.
Gli stimoli esterni vanno scelti con cura, generi musicali, profumi o assoluto silenzio, tutto va costruito ad arte per l’incredibile viaggio di coppia verso se stessi e verso l’altro, ognuno pronto a scavare nelle difficoltà, nelle voglie, nei dolori e nelle ambizioni, proprie e del partner. Ognuno ripulito da ogni inibizione è costretto ad una regressione corporale estrema: più nessuna maschera può essere tenuta in volto, solo la verità diviene possibile e la voglia estrema di godere fisicamente e mentalmente della libertà di essere se stessi.