Ragazze, possiamo confidarvi un segreto? A volte – poche – abbiamo provato ad andare in giro senza biancheria intima. Ovviamente non avevamo il ciclo né un vestitino leggero à la Marilyn – ciò che conta è la comodità, sempre – e non è stato male. Provate a sollevare la questione tra le vostre amiche, troverete quella pronta a confessare: “Non ho le mutande”.
Abbiamo indagato e pare che il freeballing (al maschile) o il going commando (al femminile), cioè “l’atto di indossare pantaloni senza biancheria intima” secondo l’Urban Dictionary, sia stato rilanciato come vero e proprio trend l’anno scorso da Christina Aguilera, secondo cui “non indossare niente è liberatorio e fortificante”. Rilanciato perché non è certo una cosa nuova, qualche annetto fa c’hanno fatto un pensierino anche Cleopatra e Jean Harlow.
Ma c’è una ragione precisa per cui dovremmo farlo al di là dello “stay fresh”? No, ben cinque. Parola di sessuologi americani.
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Desiderio alle stelle
Manda un whatsapp al tuo lui o sussurragli che sotto il vestito niente e si ecciterà all’istante. È un vecchio trucchetto che funziona sempre, specie se è una tantum e lo alterni a momenti in cui vai in giro senza reggiseno. È un po’ come l’autoreggente sotto la gonna, il modo migliore per fare la porcellina senza troppo sforzo creativo. Sarai poi tu la prima a sentirti diversa: a cambiare, infatti, quando non si indossa niente, è la percezione stessa delle proprie zone intime, più intensa, consapevole e definita.
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Meno infezioni vaginali
La biancheria intima stretta, in poliestere o altri tessuti sintetici trattiene l’umidità e favorisce il proliferare di funghi e batteri, creando terreno fertile per le infezioni da lievito. Ciò non vuol dire che bisogna per forza andare in giro senza mutandine, basterebbero dei boxer o degli slip larghi in cotone bianco. Di solito l’equazione è la seguente: mutandine = protezione, ma “se tra la vulva e il sedile del mezzo pubblico c’è già uno strato abbastanza spesso di pantalone, gonna, jeans, non c’è pericolo”, afferma il Dr. Raquel Dardik del NYU Langone Medical Center.
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Meno irritazioni
Quando hai la pelle sensibile, anche le mutandine in seta più innocenti possono diventare il nemico, soprattutto in quel maledetto punto tra l’inguine e l’interno coscia. Ecco che allora si scomoda addirittura un medico, il Dr. Dean di Planned Parenthood New York, per asserire che “è importante far prendere aria non appena possibile”. Grazie dottore.
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Mai più “wedgie”
Presente quando devi tirare fuori gli slip infilatisi tra le chiappe? Ecco, gli americani hanno una parola sola per questo: “wedgie”, tanto più fastidioso quanto più la barriera tra la tua mano e le mutande è spessa. Il tanga sotto i jeans, insomma, è fastidiosissimo. Passiamo tutte dall’altra parte della barricata, dai.
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Sei tutta un feromone
La sessuologa clinica Ava Cadell ha spiegato a Cosmopolitan US che “senza la biancheria intima a fare da scudo, i feromoni (sostanze di richiamo sessuale invisibile prodotte naturalmente dal corpo, ndr) sono più liberi ed efficaci”. Insomma, l’ormone impazzito è ancora più impazzito. Ciao Tinder.