Momento amarcord: se i succhiotti vi sembrano argomento da Cioè – la rivista più bella di sempre, non si discute – e vi rimembrano ancor quando beltà splendea nei vostri occhi ridenti e fuggitivi, avete ragione. Sono come i limoni, come il petting, come le Goleador alla cola. Roba di gioventù. Da riscoprire subito. Perché, proprio come i limoni e il petting, i succhiotti (fatti bene) possono assurgere a vera e propria pratica erotica. Esiste addirittura un sito, hickeysolution.com – da hickey, succhiotto – che spiega come farli, dove farli e come coprirli, tanto sono diventati un fenomeno di culto.
Che cos’è un succhiotto (veramente)
Chiamato anche love bite, il succhiotto è un segno rosso o violaceo causato dalla rottura dei capillari a seguito della suzione o di un bacio molto insistente. La componente psicologica che sottende è molto forte: prima ancora di essere un bacio con il risucchio, è innanzitutto un segno di possesso, un marchio di appartenenza. Non a caso li si vede sempre sul collo, la parte più in vista, e non su gambe, ventre e seno, ugualmente sensibili ed “erogene” ma meno considerate perché coperte. Come a dire: “È mio/a, vedetelo tutti”.
E invece no. Il tempo delle mele è finito e non ci si può presentare alla riunione col cliente con la sciarpina strategica sul collo e il condizionatore rotto, dai. Uscite dagli schemi e piuttosto riscoprite il succhiotto in zone erogene nuove dove l’atto stesso di succhiare possa risvegliare la libido. Il clitoride e il pene, ovviamente (la fellatio e il cunnilingus non sono forse “succhiotti”?), ma anche capezzoli, seno, ano, basso ventre e incavo del pube (soprattutto negli uomini).
Come fare un succhiotto sul seno
Quindi, ricapitolando, viva il “succhiotto-revival” ma nei punti giusti. Succhiate la pelle per 20-30 secondi dopo aver già baciato, leccato e massaggiato (il succhiotto a freddo non è piacevole). Partite dai lobi, sui quali non rimangono mai segni e che sono super-erogeni, e poi leccate e baciate il décolleté fino ai seni, avvicinandoli alla bocca con le mani. Leccate l’aureola seguendone il contorno circolare e soltanto dopo averlo inumidito succhiate il capezzolo per inturgidirlo ancor di più. Specie quello sinistro è collegato al clitoride da centinaia di terminazioni nervose, come vi avevamo già anticipato qui. Ergo: punzecchiare non basta, succhiateli e verrete prima. Sapevate poi che esistono anche dei toys per i succhiotti?
Come coprire un succhiotto
A seconda della sensibilità della pelle, della “violenza” del risucchio e della quantità di sangue coagulato, il succhiotto può andare via in un lasso di tempo che va dai 2 ai 10 giorni. Se è estate, la sciarpa è immettibile e il correttore non copre abbastanza, provate questi rimedi:
- Ghiaccio nelle prime 12 ore, non direttamente sulla pelle, ma avvolto in un canovaccio. Ridurrà il flusso di sangue e il gonfiore.
- Spazzolino con dentifricio alla menta. Fare piccoli movimenti circolari dall’interno verso l’esterno per far circolare meglio il sangue e non creare coaguli. Serve a ridurre il diametro del succhiotto.
- Impacco caldo sul livido ma solo dopo 48 ore, quando i capillari non sono più infiammati.
Se tutto questo non basta e non potete proprio andare in giro con il “segno del peccato”, al via coi rimedi classici: foularino, capello sciolto, orecchini pendenti e, ovviamente, correttore di una tonalità più chiara. Incredibile comunque come tutto si riesca a coprire tranne lui, cose che neanche la candeggina mista a bromuro.
Succhiare è talmente un’arte che esistono dei sex toys apposta: i succhia-clitoride, che non solo vi risparmiano tempo e fatica, ma vi aiutano a stimolare capezzoli o ano mentre siete intente a fare altro. Pronte per la ciupa dance?