Sorellanza femminile: il ciclo mestruale come legame di sangue

Non tutte le donne hanno figli, ma quasi tutte hanno, o hanno avuto, le mestruazioni. Le donne che, per ragioni mediche, non diventano fertili rimpiangono la propria amenorrea (assenza del ciclo mestruale) molto più dell’impossibilità di restare incinta. Con le mestruazioni sentono di aver perso qualcosa di straordinario dell’odissea femminile. Ed è realmente così.

Un rito di passaggio memorabile

Non c’è rito di passaggio più chiaro, nessuna demarcazione più sicura tra l’infanzia e l’età adulta, del menarca: la prima mestruazione. Così scrive Natalie Angier, una giornalista scientifica americana, vincitrice di un premio Pulitzer: “Quando la gente parla del carattere indelebile di un ricordo, si riferisce al fatto di ricordare esattamente dove si trovasse quando Kennedy fu colpito a morte o la navetta Challenger esplose. Ma quello che una donna ricorda davvero è il suo primo periodo; è un ricordo marcato a fuoco nel cervello, impressovi a caldo da una forte emozione. Con qualche eccezione la bambina è felice di avere il suo primo periodo. Si sente come se avesse realizzato una grande impresa, come se avesse volontariamente chiamato se stessa in essere”.

Le bambine sono portate a festeggiare il cambiamento del proprio corpo. Se noi leggessimo in un diario di una ragazzina troveremo queste parole: “lo trovo meraviglioso quello che mi succede, e non soltanto quello che è visibile all’esterno del mio corpo, ma quello che vi si compie internamente. Appunto perché non parlo mai con nessuno di me e di queste cose, ne parlo con me stessa.Ogni volta che sono indisposta, e finora non mi è successo che tre volte, nonostante il dolore, il fastidio e il sudiciume ho l’impressione di nascondere in me un dolce segreto, e perciò, sebbene non ne abbia che noie, desidero in un certo senso che ritorni quel periodo in cui sentirò di nuovo in me quel segreto!”

Questa ragazzina è Anna Frank, diventata donna.

Il dolce segreto è un amaro fastidio?

Dopo il trionfo del menarca, ben presto la donna comincia a percepire il ciclo mestruale come un fastidio. Anche le donne più sicure di sé al momento dell’acquisto degli assorbenti al supermercato preferirebbero avere davanti a sé una commessa piuttosto che un commesso uomo. Intorno alle mestruazioni ci sono molti tabù e miti, molti dei quali sono nati nella notte dei tempi e camminano con noi nella storia dell’Umanità. Ippocrate sosteneva che il sangue mestruale servisse per far eliminare alla donna tutte quelle scorie che l’uomo riusciva ad eliminare col sudore. Per questo aveva un odore disgustoso (come il sudore maschile, d’altronde). Vogliamo parlare delle incredibili capacità femminili? Il sangue mestruale può far andare a male la carne, tramuta il vino in aceto, impedisce al pane di lievitare, fa perdere il filo alle lame dei coltelli! La donna deve essere allontanata per essere preservata. Siamo impudiche e discrete, bestiali ed eteree. Abbiamo generato senz’altro più metafore illegittime che embrioni indesiderati, scrive la Angier. Questo ha portato a delle conseguenze: anche noi, figlie della storia del mondo, portiamo un bagaglio culturale difficile da gestire. Consideriamo il ciclo come qualcosa di sporco, è difficile entrare in contatto. Se ci facciamo un taglietto sulla mano siamo portate naturalmente a leccare la ferita, ma non ci verrebbe mai in mente di assaggiare il sangue mestruale. A onor del vero in alcune culture il sangue mestruale è pensato anche come terapeutico, ma non nella nostra.

Sorelle di sangue

Quindi ci ritroviamo mensilmente ad aver a che fare con una parte di noi che reputiamo negativa. E non possiamo fingere che non esista: il sangue c’è. Ecco quindi che nasce la sorellanza di sangue. Il ciclo appiattisce i ruoli: non c’è più capo e stagista, non c’è differenza d’età. Se in emergenza dobbiamo chiedere un assorbente ogni donna è nostra alleata. Se dobbiamo lamentarci dei crampi sappiamo che ogni donna sarà disponibile a far nascere un acceso Simposio delle Disgrazie. Se permettete una riflessione personale credo che questa sia la causa principale della mancata diffusione delle coppetta mestruale. La coppetta è sicuramente il metodo più utilizzato e consigliato dalle ginecologhe e dalle ostetriche per raccogliere il flusso mestruale. E’ estremamente economica ed ecologica.

Ma.

Eh, c’è sempre un ma. La coppetta permette il contatto col sangue. Per poter inserire una coppetta nel proprio corpo bisogna conoscerlo bene. Bisogna piegare la coppetta ed inserirla all’interno sopra allo scalino dell’osso pubico, in modo che rimanga saldamente ancorata. Sono molti i video su youtube che spiegano come fare e le istruzioni presenti all’interno della confezione sono esaustive. Inoltre se comprate le coppette presso eventi come fiere o festival ci sarà sempre qualche commessa che non vede l’ora di spiegarvi come fare. Vuole condividere con voi la sua scoperta, in piena sorellanza. Vuole cercare di farvi amare il vostro sangue, entrare a contatto col vostro corpo.

mooncup

E’ il momento di cambiare le carte in tavola

E’ il momento di essere felici e orgogliose del nostro legame di sangue.
Se vostra figlia o una vostra sorella minore dovesse confidarvi tutta eccitata “mi sono venute!usciamo a festeggiare! Una bella coppa di gelato o una cioccolata calda che poi, si sa, il cioccolato è terapeutico.

 

2019-12-02 MySecretCasehttps://www.mysecretcase.com/static/frontend/MSC/mysecretcase/it_IT/images/mysecretcase-shop-online-piacere-donne.svg https://blog.mysecretcase.com/wp-content/uploads/2014/05/ciclo-mestruale-2_opt.jpg