Ricordate i primi tempi, da fidanzati, quando bastava uno sguardo un po’ più languido del solito per strapparsi di dosso i vestiti a vicenda? Ecco, con ogni probabilità, se convivete da tempo o siete sposati, le interminabili sedute di sesso a tutte le ore del giorno e della notte sono solo uno sbiadito ricordo. Dopo la fase esplosiva e incontrollabile della passione, è fisiologico che in una coppia subentri una fase di assestamento e che possiate gironzolare per casa in mutande senza far immediatamente scattare il testosterone nel vostro partner. Avete però l’impressione che quella che state vivendo con il vostro lui sia, più che una fase di assestamento, un vero e proprio calo del desiderio?
CALO DEL DESIDERIO MASCHILE
Anche se più raro rispetto al calo del desiderio femminile, il calo del desiderio maschile esiste e può colpire chiunque, anche se in genere è più probabile con l’aumentare dell’età. Con l’invecchiamento, infatti, l’appetito sessuale tende inevitabilmente a diventare meno frequente, anche se gli uomini “maturi” di oggi sono sicuramente più longevi, anche sessualmente, rispetto a quelli di qualche decennio fa. Ma al di là del trascorrere degli anni, cosa può portare a una mancanza di desiderio i nostri uomini? Le cause possono essere sia di natura fisica sia di natura psicologica: tra le prime rientrano, ad esempio, patologie come la disfunzione erettile o altre patologie come il diabete, l’ipertensione o malattie legate al sistema cardiovascolare o a un malfunzionamento tiroideo o ipotalamico; tra le seconde rientrano disturbi come lo stress, l’ansia da prestazione e la depressione. Quadretto ben poco rassicurante, vero?
RIMEDI DEL CALO DEL DESIDERIO
In realtà i rimedi per il calo del desiderio esistono, e sono di due ordini diversi. Per problemi legati più strettamente alla fisicità è assolutamente necessario consultare uno specialista che possa inquadrare il disturbo e intervenire per risolverlo, mentre per i problemi di natura psicologica la questione si fa un po’ più complessa e delicata, e lo diventa sempre più in proporzione alla delicatezza e alla complessità del problema. Stress e ansia da prestazione possono essere affrontati insieme, parlandone e cercando di ricostruire la complicità e l’intesa che sembra perduta, senza drammatizzare: farne una questione di Stato non farebbe che aumentare la tensione e la paura del fallimento che è alla base dell’ansia da prestazione (perciò fate uno sforzo e cercate di non seppellire il partner sotto il macigno di frasi come “ma allora non mi ami più” o “non mi desideri perché ti piace di più la tua segretaria, vero?”). Può essere utile, in questi casi, regalarsi del tempo tutto da vivere in due (figli, genitori, datori di lavoro fagocitanti non sono ammessi) con tranquillità, provando magari a condividere la novità di qualche gioco erotico mai sperimentato prima e rispolverando il proprio sex appeal.
NON SOLO SEX APPEAL
Ma se al calo del desiderio sessuale si accompagna una condizione di apatia più generalizzata e di disinteresse verso tutto quello che è sempre stato importante, lo zampino della depressione potrebbe essersi posato sul vostro partner. In questo caso sfoderate, più che la vostra lingerie più sensuale, tutta la dolcezza e la comprensione di cui siete capaci, e aiutatelo a intraprendere (o intraprendete insieme a lui) un percorso di psicoterapia consultando uno specialista di riferimento.
Dal calo del desiderio si “guarisce”. E preparatevi, perché ai periodi di magra segue sempre una grande abbuffata!