Ieri si è concluso il nostro primo ciclo di Vagina Days, i corsi organizzati da MySecretCase in collaborazione con l’ostetrica Violeta Benini, e possiamo dirlo con certezza: questo è solo l’inizio. Al primo appuntamento di prevenzione sul pavimento pelvico, domenica 13 dicembre, le molte adesioni, le domande ininterrotte e l’impellente bisogno di risposte anche su temi che erroneamente credevamo sdoganati, ci hanno illuminate: parlare di sesso alle donne non è solo divertente, è proprio urgente. E non sentiremo di aver fatto abbastanza finché tutte le donne non potranno dirsi di essersi, di nuovo o per la prima volta, innamorate perdutamente di loro stesse.
MENOPAUSA? NO, SESSO OVER 50!
Questo il suggerimento di M., pubblicitaria di professione, che nella parola “menopausa” proprio non si ritrova. Pausa di che? Cambiamento, semmai. Non necessariamente in qualcosa di meno bello, anche se certamente molto spaventoso. Sì perché, come dice B., “la menopausa è come l’adolescenza, una fase di passaggio che devi cavalcare”. Chi accusa vampate, chi attacchi di rabbia o pianto, chi perdita di capelli, chi turbe del sonno, caduta dei capelli o addirittura ingrossamento dei piedi. Chi, soprattutto, non sente più il desiderio di un tempo. “Io ho sempre amato fare sesso, tanto e bene” racconta G. “Invece ora potrebbe anche passarmi accanto Brad Pitt nudo che mi sarebbe del tutto indifferente!”. Qualche rimedio c’è, avverte B., che con il marito prende appuntamento per rendere tutto più organizzato ma anche più intrigante e sofisticato. Il problema resta tuttavia prevalentemente psicologico: “Non siamo pronte perché non c’è una data di inizio o fine, come per il menarca. Non sappiamo cosa aspettarci”, ravvisa MT., che imputa una scarsa attenzione generale verso il periodo non-fertile a favore di quello fertile, lungo appena 35 anni rispetto al primo che dura 40-50. Sarà forse che gli uomini in andropausa vogliono a tutti i costi credere che anche le donne “si spengano”? Problemi culturali a parte, ad emergere è la voglia di parlare, condividere tutto, specie quando sono le amiche stesse a non volerne sapere perché non accettano di essere donne “finite”.
E se invece non fosse una fine, ma una rinascita? E. e N. ci sono riuscite, con l’aiuto di ginecologi illuminati e di una formazione adeguata. Come quella, ieri, di Violeta.
UN AMORE… ORGASMICO!
Pomeriggio: altro giro, altro corso! L’adesione a Orgasmic Love è stata superiore alle aspettative (partecipanti effettive raddoppiate rispetto alle iscritte!): questo orgasmo, a noi donne, interessa proprio tanto! Violeta, armata dei suoi modelli anatomici realizzati all’uncinetto, ci ha introdotte alla scoperta di come siamo fatte e di quali sono le sedi del piacere all’interno della vagina: tra tessuti spongiosi parauretrali, punto G e clitoride (lo sapevate che ha radici profonde che “abbracciano” la vagina?), ognuna di noi è riuscita a dare un nome ai misteriosi punti in grado di farci perdere la testa. E se clitoride e vagina si confermano le principali fonti di orgasmo per la maggior parte delle donne, da un sondaggio tra le presenti sono emersi anche vulva, capezzoli e ano come snodi nevralgici per farci toccare il cielo come un dito. Per non parlare, poi, delle zone erogene: tra incavo delle ginocchia, ombelico, schiena, piedi, orecchie, palpebre, praticamente ogni centimetro del corpo femminile è risultato capace di condurre a quelle fasi di desiderio ed eccitazione che sono il perfetto preludio a un (auspicabile) orgasmo. E ognuna ha la sua zona preferita, spesso diversa da quella di altre. Come guidare i partner (spesso un po’ frettolosi e vaginacentrici) ad accendere e ad assecondare il nostro piacere? Scoprendolo, per prima cose, noi stesse: la masturbazione è la più piacevole avanscoperta. Con le nostre mani o con la compagnia di sex toys, progettati appositamente per farlo, possiamo scoprire quello che ci piace e farlo poi scoprire ad altri. E orgasmo dopo orgasmo, magari, possiamo anche arrivare a sperimentare lo squirting (esperienza frequente, per due delle partecipanti, e “squirt… che?” per la maggior parte), la mitica eiaculazione femminile, per la quale tutte siamo anatomicamente predisposte.
Tra racconti e rivelazioni, domande con alzata di mano e sussurrate nell’orecchio di Violeta, tisane e cioccolatini si è conclusa questa giornata en rose, di condivisione e complicità, con un solo grande punto di domanda: a quando la prossima?