Un’artista, un’amante, una madre e una folle. Così si definisce Valentina Leo, insegnante di sessualità sacra ed esploratrice tantrica da oltre 15 anni. Nulla di più azzeccato, perché Valentina, donna ispirata e d’ispirazione per tutte le altre, è stato un incontro davvero speciale. Insegna tantra yoga, è vero, ma a renderla incredibilmente affascinante è vedere come è riuscita ad abbracciare e ad incarnare la femminilità, la sua, quella di tutte, in modo così profondo, completo, naturale.
L’ho conosciuta ad un seminario di tantra (non fate commenti, sapete che ho un debole per questo genere di cose) e, parlando con lei, ho scoperto che il suo sogno è anche il mio: creare una generazione di “true lovers”, ovvero di amanti consapevoli, felici ed interconnessi.
Valentina non è semplicemente un’insegnante, è anche una performer: sono suoi “Il teatro dei sogni di Madame Zingara” e “The Pussy Room”, riflessioni teatrali sull’Eros e sul corpo in salsa burlesque.
Ovviamente le ho chiesto dove poterla seguire e la risposta, di una nonchalance disaramante, è stata: “A Cape Town”. Non vi nego che ho subito pensato al nome di un locale – sui Navigli a Milano ce n’è uno, ad esempio – il che mi è sembrato piuttosto singolare. Invece no, era proprio Cape Town Cape Town, in Sud Africa. Ma sì, vicino alla panetteria all’angolo, insomma. Sempre con la nonchalance di cui sopra, Valentina mi ha invitata al suo prossimo seminario: The Yoga of Love. Un titolo perfetto. Cinque giorni di iniziazione all’arte del tantra a “sole” due ore di macchina da Città del Capo nella selvaggia cornice di Eland’s Bay, terra nativa del popolo San o Basarwa.
“Dai Norma, ti aspetto”.
Eh.
Con l’amara rassegnazione di chi sa che non andrà mai ma con sincero interesse, le chiedo di spiegarmi cosa faranno e sì, sono un po’ masochista, perché ovviamente è tutto fantastico, io non potrò andare ed è tutto un inappagatissimo wanderlust.
TANTRA E SESSO: NON SOLO MASSAGGIO TANTRA
Dal 23 al 28 novembre, quando lì sarà maggio praticamente, tra distese infinite di rocce rosse e iscrizioni rupestri, si dormirà in tenda sotto il cielo stellato e si farà sia tantra yoga tradizionale, pratica che affonda le sue radici nella saggezza Veda e si focalizza sulla relazione intrinseca tra mente e corpo, sia sessualità “sotterranea”, cioè ricerca dei movimenti dell’energia sessuale del corpo nel suo rapporto con l’altro e con il mondo esterno. Secondo il tantra, infatti, ad esistere sei solo tu con la tua percezione della realtà, da intendere non ovviamente in senso egoistico quanto piuttosto gnoseologico, cioè come momento conoscitivo: con certezza, secondo l’ayurveda, puoi conoscere solo il tuo spirito. Ecco quindi che l’amore, visto come momento di incontro tra lo spirito e l’altro – il mondo o lo spirito di un altro – diventa pura conoscenza. In tutto questo il paesaggio diventa protagonista attivo di tutta l’esperienza, infonendo dapprima un senso di smarrimento, ma poi anche di concentrazione, libertà e sensualità.
Ragazze, se potete fare questo breve salto in Africa, fatelo o anche solo scrivete a Valentina dove, come e perché. È un’esperienza irripetibile.