Pap Test: le domande più frequenti sul test Papanicolaou

È grazie a un medico greco, Georgios Papanicolaou, se negli ultimi cinquant’anni l’incidenza del tumore al collo dell’utero (il secondo tipo di tumore più diagnosticato nelle donne a livello mondiale) è diminuita di oltre il 60% e la mortalità del 90%. È a lui che si deve infatti l’invenzione del Pap Test, l’esame citologico che permette di individuare con anticipo, e quindi battere sul tempo, alterazioni cellulari che potrebbero portare, nel giro di qualche anno, a sviluppare un tumore. Donne, non fatevi fermare da paranoie e dedicate qualche minuto alla prevenzione: il vostro utero se lo merita!

A cosa serve il Pap Test e quando farlo

Il Pap Test è un esame di screening, cioè un esame che non va eseguito quando qualcosa non va, ma quando tutto va bene. Il suo scopo è infatti quello di controllare che non ci siano alterazioni cellulari a livello del collo dell’utero o, nel caso in cui vengano riscontrate, di intervenire in modo da evitare l’insorgere di una forma tumorale (o, ancora, di individuare il prima possibile una lesione tumorale già presente). L’HPV o Papilloma Virus, infatti, è un virus (o meglio, una grande famiglia di virus) che provoca lesioni genitali (individuabili appunto attraverso il Pap Test), ed è considerato la prima causa di tumore del collo dell’utero. Il Papilloma Virus si trasmette per via sessuale (in particolare senza utilizzo del preservativo), e questa è la ragione per cui è consigliabile effettuare il Pap Test ogni tre anni a partire dall’inizio della vita sessuale attiva, e comunque dai 25 ai 64 anni (fascia d’età in cui è previsto gratuitamente). Il Pap Test è un esame molto rapido: il ginecologo, utilizzando un piccolo divaricatore chiamato speculum, preleva dalla cervice uterina due campioni di muco cervicale e cellule epiteliali (che verranno poi analizzati in laboratorio), usando una spatolina di legno (spatola di Ayre) e uno spazzolino. L’esame può essere eseguito sempre, anche in gravidanza, e può eseguirlo anche una ragazza vergine (anche se è a minor rischio di entrare in contatto con l’HPV); è bene rimandarlo solo durante il flusso mestruale ed evitare i rapporti sessuali nelle 48 ore precedenti.

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Il pap test fa male?

Ma sottoporsi al Pap Test fa male? No, teoricamente il Pap Test è un esame indolore. Teoricamente, però. Esistono delle condizioni, ambientali e fisiologiche, che possono infatti rendere il Pap Test doloroso o quantomeno fastidioso. In presenza di infiammazione (vaginite, vestibolite, vulvodinia), ma anche in presenza di trattamenti farmacologici ormonali o in menopausa, l’esecuzione del Pap Test (in particolare l’inserimento in vagina della speculum e lo “striscio” con la spatola e lo spazzolino) può rivelarsi poco piacevole, con un fastidio persistente che può durare anche qualche giorno. E, ovviamente, ad aumentare la possibilità che un test minimamente invasivo come il Pap Test diventi invadente contribuisce il mood emotivo con cui ci si sottopone e la delicatezza (o meno) di chi lo esegue. Proprio il desiderio di diminuire il disagio collegato al Pap Test ha portato un team di ingegnere e designer di Frog Design a lanciare il progetto Yona Care: un concept (ancora in fase embrionale) che ridisegna la “Pap Test experience” (loro non l’hanno mai definita così, ma a noi sembrava carino), a partire dalla forma dello speculum (un design vecchio di 200 anni) fino ad arrivare a un’app che guida in una distensiva meditazione pre-striscio. In attesa che Yona Care diventi realtà (e che sia adottato dalle ATS italiane) cercate di rilassarvi prima di eseguire il Pap Test e non esitate a chiedere al ginecologo spiegazioni su quello che sta per fare, chiedendogli di procedere con calma se non vi sentite pronte.

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Pap Test positivo, Pap Test negativo e test HPV

Adesso che vi siete sottoposte al Pap Test, non resta che aspettare il risultato. Se il Pap Test risulta negativo, potete aspettare i tre anni canonici prima di ripeterlo (ma questo non vi esonera dal controllo annuale dal ginecologo, eh!). Ma cosa fare in caso di Pap Test positivo? Non è il caso di allarmarsi, perché come abbiamo visto il Pap Test evidenzia la presenza di lesioni e alterazioni che possono essere assolutamente benigne e che potrebbero non necessitare di alcun tipo di trattamento. E, in certi casi, il Pap Test potrebbe dare risultati falsati. Ecco perché progressivamente sarà sostituito, per certe fasce d’età, dal test HPV, un test uguale nell’esecuzione ma considerato più attendibile. Il test HPV, sempre in modalità di screening e di prevenzione, sarà introdotto nel corso del 2018 a partire dai 30/35 anni e sarà gratuitamente previsto ogni 5 anni (la minor incidenza di falsi negativi e di falsi positivi rende possibile una minor frequenza). Al di sotto dei 30/35 anni il Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCI) continua invece a suggerire l’uso del Pap Test.

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