Amore ai tempi del Corona: picco o crollo del desiderio?

Questo è uno studio della nostra sessuologa Vittoria Bottelli in seguito a un sondaggio svolto su un vasto campione di 4500 tra i nostri utenti di Instagram.

Chi l’avrebbe mai detto? Per la prima volta nelle nostre vite, ci siamo trovati a mettere in pausa le nostre esistenze. In Italia, dal 10 marzo 2020 vige il lockdown, una norma nata per contrastare la diffusione del Corona Virus.
Abbiamo tutti vissuto un cambiamento improvviso, che ha comportato la necessità di riorganizzare la quotidianità, richiedendoci un massiccio sforzo di adattamento.
L’emergenza del Corona Virus ha avuto e sta tuttora avendo un grosso impatto in termini di percezione di vulnerabilità fisica, psicologica ed economica sull’intera popolazione. E per la prima volta, ci confrontiamo con l’assenza per un tempo prolungato della sfera della socialità.
Molti sono i quesiti posti di fronte a questo scenario inedito, inaspettato e completamente nuovo. Tra i molti punti domanda, uno sicuramente riguarda come questo periodo e le norme di distanziamento sociale possano influire sul benessere della salute sessuale delle persone.

Osserviamo un risveglio dei sensi o un loro drastico appiattimento?

Possiamo, inizialmente, presuppore che entrambe le opzioni risultino vere: è noto come una stessa situazione possa produrre reazioni estremamente differenti in due persone diverse, e se nello specifico pensiamo al desiderio sessuale, sappiamo che fattori che possono aumentare il desiderio in una persona, possono essere potenti deterrenti per il desiderio di un’altra.

Ma la ricerca cosa ci dice?

Il Prof. J. Lehmiller in collaborazione con il Kinsey Institute dell’Indiana University ha pubblicato dei dati preliminari sulla vita sessuale degli Americani in tempo di Corona Virus. I risultati evidenziano che le persone riferiscono minor desiderio sessuale e minor frequenza attività sessuale. D’altro canto, si osserva che tra coloro che mantengono una vita sessuale attiva, sembra essere presente un diverso approccio alla sessualità: una parte del campione riferisce un maggior sperimentazione della tech sexuality, ovvero un incremento di comportamenti sessuali quali sexting e dintorni, Skype sex etc., e utilizzo di sex toys (negli USA è stato riportato incremento delle vendite pari al 75% e al 135% in Canada) e di comportamenti legati alla scoperta di nuove forme di espressione di sessualità come provare posizioni nuove. Sembrerebbe, dunque, che molte persone abbiano fatto di necessità virtù, reagendo a questa situazione inedita con curiosità, creatività e con le risorse che contestualmente alla situazione si possono mettere in campo.

Vedendo questi dati, ci siamo chiesti, ma voi ragazz* della community di Mysecretcase come ve la state vivendo?
Sappiamo che le vendite sul sito MSC, dall’inizio del lockdown, sono incrementate del 50%. Questo periodo ha offerto lo spunto per molte persone di acquistare il loro primo sex toy, regalandosi attimi di piacere, mentre per altre è stato un’opportunità di ampliare il proprio repertorio e, infine, un’occasione di sperimentazione e gioco nelle coppie di lungo corso.
Il 22 aprile è stato lanciato un sondaggio nelle Instagram Stories di Mysecretcase che ha scoperto delle risposte molto interessanti.
Ecco qui alcuni esempi di domande:


Desiderio: c’è chi scende e c’è chi sale

Avete partecipato in moltissimi, circa in 4.500 persone. Ovviamente, lungi da noi pensare che questi siano dati rappresentativi dell’intera community o della popolazione italiana, nonostante questo ci è sembrato utile descrivere un piccolo spaccato del vissuto della sessualità in questo momento storico. Piccola nota: quando leggete i risultati, tenete conto che il 70% circa dei follower di MSC si identifica come donna e che l’80% dei follower ricade in una fascia di età che va dai 18 ai 35 anni di età.
Circa la metà delle persone che hanno risposto al questionario al momento vive una relazione a distanza (sia essa monogama che poliamorosa, ovvero eticamente non monogama). Un quarto di voi invece riferisce di avere una relazione con il proprio sex toy, mentre l’ultimo quarto è costituito da relazioni di convivenza.
E a desiderio come andiamo? Sembrerebbe bene! Piu della metà dei rispondenti hanno riferito di avere un desiderio sessuale perenne o in aumento rispetto il periodo pre-quarantena. La restante parte del campione riferisce un andamento simile del desiderio al periodo anteriore al lockdown per altri le condizioni ricordano una tendenza “sereno variabile” del desiderio. Infine, una piccola percentuale (15% circa) riferisce un calo importante del desiderio. Non possiamo dimenticare che l’isolamento sociale, le preoccupazioni, limitati spazi abitativi e diverse abitudini possono tutte influenzare l’intensità del desiderio sessuale percepito: forse in questo momento, è da considerare come una risposta fisiologica a questo momento di stress, accettazione e normalizzazione dei nostri vissuti è molto importante da attuare, prima di allarmarsi, pensare di avere un problema o giudicarsi.

Masturbarsi o fare yoga? Il benessere in quarantena
In linea con quanto osservato sul desiderio, troviamo dati che raccontano un aumento della masturbazione per buona parte dei partecipanti, come del toccare il partner sia in modalità contatto fisico, sia in modalità on line. Per quanto riguarda la scoperta ed esplorazione di nuove frontiere sessuali, all’incirca il 30% di voi riferisce niente di nuovo all’orizzonte. Il restante 70% riferisce di aver scoperto virtualmente galassie che voi umani…, altri invece, dicono di esser stati piacevolmente sorpresi da sé stessi o dal partner. E questa osservazione, ci porta direttamente all’ultima domanda, specificatamente rivolta alle esperienze nuove.

Tre macro temi la fanno da padrone: questa quarantena ha ben sdoganato il ricorso alla tech sex. Molti di voi raccontano le loro prime esperienze con sex toys, sia a livello individuale che di condivisione. Molte persone, invece, raccontano di aver superato l’imbarazzo del video e aver praticato con divertimento e piacere sexting in tutte le sue varianti. Il secondo gruppo di risposte riguarda l’esperienza di masturbazione, vissuta come momento di piacere, di crescita e conoscenza personale, nonché come occasione per accrescere fiducia, autostima e autoaccettazione, soprattutto in termini corporei. Per altri la masturbazione risulta essere un ottimo metodo ansiolitico, che induce sensazioni di rilassamento, favorente l’addormentamento per esempio. Ultima tematica emersa: l’esplorazione del sesso anale, sia in relazione che individualmente, trascndendo lo stereotipo che il sesso anale sia solo da intendere come sesso penetrativo tra due uomini. Abbiamo raccolto esperienze in molte declinazioni possibili.

Virtuale se sentimentale non fa male

Infine, una piccola nota a latere. Porn Hub ha pubblicato le statistiche di accesso alla sua piattaforma, registrando un incremento del 52% delle consultazioni, dal 12 marzo, giorno in cui in Italia è offerto l’accesso a tutti i contenuti a titolo gratuito per il periodo della quarantena.
Insomma, sembrerebbe che quello che ci avete raccontato, in parte, ricalca le osservazioni dello studio condotto dal Kinsey Institute: tanta creatività, voglia di vitalità, messa in gioco e scoperta, o meglio, riscoperta di voi stessi, a prescindere dall’assetto relazionale. Questo periodo per alcune persone ha consentito di lavorare su tabù personali e permesso di integrare il virtuale nelle nostre vite. Il contatto via web, l’utilizzo di sex toys non sostituirà mai le persone, ma forse ricordando sempre l’importanza del consenso e dell’agire in sicurezza (sia fisica che emotiva), possono costituirsi come legittimi modi alternativi di vivere la sessualità, decostruendo i pregiudizi in merito. Infine, ricordiamoci sempre: non esiste un modo giusto o sbagliato, migliore o peggiore di vivere e rispondere a questo periodo. Validiamo e accettiamo la diversità delle reazioni di ciascuno di noi, soprattutto in un momento così particolare delle nostre esistenze.

Eccitati o terrorizzati?

Facciamo per un attimo un passo indietro. Come possiamo provare a spiegare il fatto che per alcuni questo periodo genera un incremento del desiderio sessuale, mentre in altre persone sembra azzerarlo?
Due teorie ci possono aiutare a costruire una cornice esplicativa. In primis, abbiamo la TERROR MANAGEMENT THEORY (Goldgerg, 2000). Secondo questa teoria, quando confrontati con esperienze che fanno riflettere sul proprio concetto di vulnerabilità e mortalità, cambiamo approccio alla vita come modalità di coping (= gestione dello stress). Dunque, in alcune persone la paura di morire viene sublimata da un incremento del desiderio sessuale come segno di forza vitale e reazione proattiva alla vita. In secundis, possiamo leggere l’influenza della situazione attuale anche tramite la lente della DUAL MODEL OF SEXUAL RESPONSE (Bancroft, 2009). Secondo la ricercatrice, tutti noi abbiamo una diversa predisposizione alla facilità di eccitazione o inibizione della riposta sessuale (come per es., tutti noi abbiamo una differente predisposizione a tollerare il freddo o il caldo). Usando un’immagine è come se alcuni di noi avessero sempre il piede pronto a spingere sull’acceleratore o mentre altri, preferiscono tenerlo nei paraggi del freno. Se una persona ha tendenzialmente piede sul freno, questo periodo stressante può portare a piantare un’inchiodata.

Le persone possono così sentirsi difficilmente dell’umore giusto, a meno che entri in gioco stimolo sessuale extra forte, che diventi un potente distrattore dalle preoccupazioni e che consenta di lasciarsi andare. Nel caso, invece, delle persone facilmente eccitabili, un evento stressante non viene vissuto come ostacolo ma, anzi, ha un effetto booster sull’eccitazione sessuale. È come se si verificasse un transfert eccitatorio, in cui emozioni forti/stati interiori intensi vengono confusi con le sensazioni dell’attivazione sessuale, generando uno stato di maggiore turn on sessuale (un esempio? Pensate al make up sex, ovvero il sesso riparatorio. Molte persone lo definiscono il migliore probabilmente perché la rabbia residuata dal litigio confluisce e amplifica la sensazione di eccitazione). Nuovamente, in un momento come questo, nessuna delle due reazioni è migliore o peggiore, è semplicemente diversa ed importante accettare e validare la nostra esperienza di adattamento a questa situazione.

Come non “scoppiarsi” in quarantena

Potrebbe non essere semplice, ma forse questo periodo che stiamo vivendo può offrirci un’opportunità per ampliare la conoscenza di sé in ambito sessuale e ridefinire il nostro concetto di intimità, come suggerisce la Lori Brotto della University of British Columbia. La dottoressa evidenzia come per i single questo possa essere un momento in cui i single possano scoprirsi e riscoprirsi punti di riferimento per se stessi, avere una nuova fiducia nelle proprie risorse e diventare creativi nel vissuto della propria sessualità, esperienza che molti di voi hanno tra l’altro riferito nel sondaggio.
Sicuramente, molte sono anche le sfide poste alle coppie ma anche a tutte quelle relazioni eticamente non monogame che, da un giorno all’altro o si son trovate separate o si son trovate chiuse in casa insieme 24/7. Per le prime, la gestione della lontananza emotiva e fisica costituisce una sfida che richiede un po’ di tolleranza della mancanza, tanta comunicazione per mantenere viva la sensazione di vicinanza per quanto mediata da uno schermo e l’esplorazione, qualora lo vogliano entrambi, di nuove espressioni sessuali. Per le seconde, alle prese con la condivisione di spazi abitativi magari non equiparabili alla Reggia di Caserta e all’organizzazione di una quotidianità, il Prof. Lehmiller consiglia di mantenere viva la comunicazione, sempre fondamentale, ma forse ancor di più in questo periodo, essendo pronti a esplicitare i propri bisogni, necessità e desideri ed essendo anche recettivi nell’ascolto dell’altro. Altro elemento fondamentale è il creare un equilibrio tra lo spazio e il tempo personale e quello della relazione: come dice la Perel, il desiderio ha bisogno di spazio per poter fluire, nonché il prendersi cura di sé a 360° vuol dire anche prendersi cura della relazione.

Breve inciso, anche se sei in una relazione, dedicare del tempo alla masturbazione, non vuol dire tradire il/la partner, lo possiamo definire come un quality time per sé che non potrà che giovare alla relazione, come l’utilizzo di un sex toy non vuol dire sostituire una persona, ma sperimentare nella sessualità a livello individuale e/o condiviso.
Lehmiller, infine, fornisce alcuni consigli per alimentare il desiderio, per esempio dedicando del tempo a pianificare un appuntamento domestico, ovvero quello che consiglia è di preparare la scena, come parte del gioco erotico, alfine di creare una situazione ad hoc, tagliata su misura dei desideri delle persone partecipanti, che consenta a tuti di staccare la testa e lasciarsi andare. Anche l’introduzione di novità può funzionare come benzina per il desiderio, consentendo di concentrarsi maggiormente sul qui e ora e lasciare fuori dalla porta di casa eventuali tensioni o preoccupazioni.


Sesso e trasmissione del contagio: cosa sappiamo?

Abbiamo ancora molto da imparare rispetto la relazione tra attività sessuale e trasmissione del COVID19. Ad oggi, sappiamo che il virus viene trasmesso tramite le droplet, ovvero le secrezioni respiratorie, rendendo di conseguenza il bacio un comportamento che ci espone a rischio contagio. Al momento non ci sono dati che rilevino tracce del virus nei fluidi genitali. Esistono alcune evidenze, invece, di tracce del virus nelle feci. Come indicato dalle line guida del New York City Health Department, il partener sessuale più sicuro siamo noi stessi. Le linee guida al momento consigliano vivamente di astenersi dal sesso occasionale, da attività sessuale anche con partner con cui si condivide la quarantena ma che mostrano segni o sintomi di contagio da COVID19. Utilizzo di protezioni, quali preservativi, dental dams e guanti, accurata igiene personale sono caldamente incoraggiati ma non eliminano a 360 gradi il rischio di contagio. Lo sperimentare forme alternative e creative di sessualità è forse uno dei modi più sicuri per preservare la nostra salute, quella delle persone che amiamo e della nostra collettività. Ripensare la nostra sessualità, andando oltre alla semplicistica riduzione sesso come solo rapporto penetrativo pene in vagina, oltre a strumento di crescita personale, diventa anche un atto di responsabilità verso la nostra comunità.


E poi come sarà?

In psicologia delle emergenze si parla di crescita post traumatica, ovvero di un arricchimento delle persone che elaborano un momento di crisi come una trasformazione positiva. Molti possono tramutare l’impatto dell’evento traumatico uno stimolo al miglioramento, attraverso la scoperta o riscoperta di risorse che si sono utilizzate per adattarsi e fronteggiare questo momento di crisi, sviluppando: maggiore fiducia in se stessi, maggiore percezione di gestione propria vita, rivalutazione delle relazioni da quelle familiari, a quelle di coppia, amicali e legate alla comunità. Spero che questo possa valere anche per lo spazio di riflessione che si è generato in questo periodo, rispetto alla salute sessuale di tutti noi.

Vittoria Bottelli

Bibliografia:

https://www.lehmiller.com/blog/2020/4/3/why-the-pandemic-is-making-some-people-horny-but-turning-others-off
https://www.lehmiller.com/blog/2020/4/13/sex-and-psychology-podcast-maintaining-a-healthy-intimate-life-during-lockdown-and-social-distancing
https://www.lehmiller.com/blog/2020/3/20/sex-and-relationship-survival-tips-during-a-lockdown
https://www.lehmiller.com/blog/2020/3/16/can-the-coronavirus-be-transmitted-through-sex

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https://www.open.online/2020/04/10/coronavirus-quarantena-occasione-riflettere-consenso-sessuale-digitale/

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