Oltre metà della popolazione mondiale ne possiede uno e l’altra metà ci ha in qualche modo a che fare, ma il suo funzionamento è ancora per molti misterioso. Stiamo parlando, ovviamente, del pene. Siete sicuri di sapere tutto, ma proprio tutto, su di lui?
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Com’è fatto il pene
Questa cosa che i genitali femminili sono interni mentre quelli maschili sono esterni, inculcata dalle poche, frettolose e imbarazzate ore di educazione sessuale alle superiori, ci ha portati a pensare che il pene sia un aggeggio semplice: asta, testicoli (toh, aggiungiamo un glande se vogliamo esagerare) e via. Invece è molto di più. Le sue principali componenti visibili sono il glande (la “testa”, parte più sensibile con oltre 4000 terminazioni nervose, concentrate soprattutto sulla corona, coperta dal frenulo in caso di uomo non circonciso), l’asta (e questa sapete cos’è, dai), il frenulo, lo scroto. E quelle non visibili? Testicoli, uretra, prostata, vescicole seminali, vescica, corpi cavernosi, corpus spongiosum, solo per citare le principali. Insomma, gli uomini saranno anche semplici, ma i loro peni proprio no!
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Erezione: cos’è
L’erezione è l’aumento di volume e di dimensione del pene, dovuto alla dilatazione e all’afflusso di sangue nei corpi cavernosi, dovuto alla combinazione di diversi elementi (psicologici, nervosi, ormonali ed emodinamici). L’erezione è controllata dai centri spinali, attivabili sia a livello centrale (cioè attraverso stimoli visivi o uditivi o attraverso l’immaginazione) sia a livello periferico (cioè con le stimolazioni tattili delle zone erogene), sia dalla combinazione delle due cose. Esistono poi le erezioni spontanee, come la polluzione notturna. In tutti i casi il cervello invia ai nervi il segnale di rilassare i muscoli per favorire l’afflusso di sangue ai corpi cavernosi, Et voilà, l’erezione è servita.
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Liquido pre eiaculatorio e sperma: le differenze
Come tutte ben sappiamo (vero?) il celebre salto della quaglia è rischioso perché, prima dell’eiaculazione vera e propria, il pene emette il liquido pre eiaculatorio (chiamato anche liquido preseminale o liquido di Cowper), cioè un fluido prodotto dalle ghiandole di Cowper che funge da lubrificante. Lo sperma, invece, costituisce una piccola parte (circa 5%-10%) del liquido seminale, emesso durante l’eiaculazione. Nonostante si tratti di liquidi diversi, la contaminazione tra i due è sempre possibile: usate sempre il preservativo per evitare gravidanze indesiderate (e ovviamente malattie sessualmente trasmissibili).
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Orgasmo VS eiaculazione
Molte donne (e anche molti uomini, in verità) pensano che orgasmo ed eiaculazione siano la stessa cosa. A parziale giustificazione di questa convinzione va detto che, nella pratica, le due cose quasi sempre coincidono (anche se sembrerebbe che al 29% degli uomini sia capitato, almeno una volta, di eiaculare senza venire). L’eiaculazione si ha quando i muscoli attorno alla prostata si contraggono e avviene l’emissione di fluido, mentre l’orgasmo è una serie di contrazioni muscolari ritmiche che coinvolgono pene e dintorni, e corrisponde al momento apicale del piacere. Perciò anche gli uomini possono fingere l’orgasmo? Ahinoi, sì!
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L’eiaculazione ha due fasi: emissione ed espulsione
E non solo orgasmo ed eiaculazione sono due cose diverse, ma l’eiaculazione stessa è composta da due diversi momenti. La prima fase è l’emissione, cioè il passaggio del liquido seminale verso l’uretra. La seconda fase è l’eiaculazione as we know it, cioè l’espulsione del liquido seminale all’esterno. Insomma, per dirla alla maschia maniera: l’emissione è il colpo in canna, l’espulsione lo sparo vero e proprio.
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Orgasmo maschile: non solo pene
Tra le tante (false) convinzioni sul piacere maschile c’è quella che vede come focus unico dell’orgasmoi il pene. Eppure l’orgasmo raggiunto attraverso la stimolazione del pene non è il più potente che un uomo possa raggiungere. Nonostante molti uomini storcano il naso temendo per l’incolumità della propria virilità, il top del piacere maschile risiede nella prostata, la ghiandolina contenuta internamente a pochi centimetri dall’ano. Come stimolarla? Con l’inserimento di un dito (ben lubrificato!) di un massaggiatore prostatico oppure con la stimolazione indiretta del perineo o (udite udite!) dei capezzoli: i capezzoli maschili sono “collegati” alla prostata. Via di baci, carezze e pizzicotti!
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Il periodo refrattario non è uguale per tutti
Dopo l’eiaculazione c’è un periodo di tempo (chiamato periodo refrattario) durante il quale è impossibile per il pene raggiungere una nuova erezione. Generalmente la durata del periodo refrattario aumenta con l’aumentare dell’età, passando da pochi minuti a ore, a giorni. Il periodo refrattario è causato dalla prolattina, che inibisce l’erezione e l’eccitazione sessuale.
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Dimensioni del pene
Naso grande, pene grande? Nient’affatto. O meglio, a oggi non è stata rintracciata alcuna relazione tra dimensione di nasi, piedi o mani e dimensioni del pene (perciò smettete di misurare con un righello immaginario il suo pollice mentre siete al ristorante, per ricevere informazioni utili vi tocca passare dalla camera da letto). La lunghezza media di un pene eretto varia dai 12 cm ai 17 cm, ma trattandosi di una media su scala globale possono esserci differenze sensibili da un continente a un altro (e da un uomo all’altro). Il pene più lungo? Secondo il Guinness Book of World Records 2017 ben 48 sorprendenti centimetri. Fin troppo, no?
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L’importanza del pavimento pelvico
Siamo abituate a parlare di pavimento pelvico sempre al femminile, ma un muscolo pubococcigeo forte ed efficiente è importantissimo anche per gli uomini. Sì, perché un pavimento pelvico tonico può permettere erezioni più durature e soddisfacenti. Ma come si allenano i muscoli pelvici maschili? Interrompendo e poi riprendendo la minzione, oppure contraendo il perineo (inserire un dito nell’ano permetterà di capire se state contraendo il muscolo giusto). Allenare il muscolo pubococcigeo può aiutare a controllare l’eiaculazione precoce e, per i più talentuosi, a raggiungere l’orgasmo senza eiaculazione. Spalancando così le porte al piacere ripetuto dell’orgasmo multiplo.
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Rottura del pene
Chiudiamo la carrellata di curiosità sul pene con una nota dolentissima. Il pene si può rompere? Purtroppo sì: pur “invertebrato”, il pene in erezione diventa molto simile a un osso, per rigidità e fragilità. Una penetrazione particolarmente frenetica e veloce può causare la frattura del pene. Cosa fare, se dovesse succedere? Piangere, applicare del ghiaccio avvolto in un asciugamano e recarsi di corsa al pronto soccorso per evitare danni permanenti!