Se volessimo immaginare il ciclo mestruale come una cerchio che gira (che è, poi, quello che un po’ accade davvero), troveremmo sulla sua circonferenza due punti antipodali, opposti l’uno all’altro: mestruazione e ovulazione. Nessuna opposizione ideologica tra le due, anzi: un armonioso alternarsi e causarsi a vicenda, interrotto solo da eventi come gravidanze, menopausa o disfunzioni ormonali (ma qui si spezza tutta la geometrica poesia costruita finora). Ma come funzionano davvero l’una e l’altra? A cosa servono? Là dove l’anatomia studiata a scuola giace dimenticata, arriva un nostro ripasso in pillole: almeno potrete sapere quando siete odiose per colpa della sindrome premestruale e quando, invece, solo per colpa del vostro caratteraccio!
Il ciclo mestruale è quel lasso di tempo che va dal primo giorno di mestruazione al giorno prima della mestruazione successiva, per poi ricominciare nuovamente in un eterno ritorno di nietzschiana memoria. La sua durata è di circa 28 giorni, con oscillazioni che possono variare dai 25 ai 35 (sforati i quali si può iniziare a parlare di oligomenorrea, o mestruazioni irregolari).
All’inizio del ciclo mestruale si verifica la fase follicolare, cioè quella fase in cui sull’ovaia si formano i follicoli, uno dei quali si trasformerà in ovocita sotto l’effetto di ormoni come gli estrogeni e il FSH. L’endometrio, nel frattempo, vive la sua fase proliferativa, tornando a ispessirsi dopo l’assottigliamento precedente.
Al termine della fase follicolare arriva il turno di una delle due protagoniste di questo articolo, cioè l’ovulazione. Il follicolo dominante, grazie a estradiolo e LH, giunge a maturazione diventando ovulo ed evadendo dal suo follicolo per poi rotolare verso la tuba di Falloppio di riferimento (destra o sinistra, a seconda dell’ovaia di riferimento), luogo in cui può avvenire l’eventuale fecondazione (no però, altrimenti non arriviamo a parlare delle successive mestruazioni): ecco l’ovulazione.
Subito dopo la fase ovulatoria si ha la fase luteinica, durante la quale l’ovulo si trasforma in corpo luteo e inizia a produrre progesterone, che trasforma l’endometrio da proliferativo a secretivo, cioè massimamente accogliente per l’impianto dell’ovulo fecondato e quindi per lo sviluppo dell’embrione.
E qui il nostro cerchio si chiude: se l’ovulo non è stato fecondato (rimane “attivo” per circa tre giorni dall’ovulazione) il suo viaggio finisce una volta rotolato giù lungo la tuba e atterrato nell’endometrio. La produzione di progesterone diminuisce, l’ovulo-corpo luteo si riassorbe e all’endometrio non resta che sfaldarsi e rassegnarsi alla sua inutilità (almeno a questo giro del cerchio): ecco che ricompaiono le mestruazioni, e che ricomincerà la fase follicolare, l’ovulazione, la fase luteinica, …
PS: Ne consegue che se vi viene voglia di strozzare il vostro partner prima o durante l’ovulazione non vi potrete beneficiare delle attenuanti della sindrome premestruale!