L’arrivo della cicogna è un incubo ricorrente? Siete tra quelle pronte ad abbattere ogni volatile nel raggio di metri pur di non avere spiacevoli consegne? Ecco, allora è il caso di parlare di metodi anticoncezionali con una buona percentuale di efficacia. In un precedente articolo vi abbiamo illustrato come i contraccettivi naturali, per quanto comodi, possano non funzionare o comunque non essere assolutamente infallibili. Oggi invece, vogliamo fare delle considerazioni intorno a tre tra i metodi contraccettivi più chiacchierati: spirale anticoncezionale, preservativo femminile e anello contraccettivo.
SPIRALE ANTICONCEZIONALE
È un dispositivo da impiantare nell’utero dalla caratteristica forma a T. In commercio potrete trovarne di due tipologie: la prima è la spirale in rame, che rilascia quantità minime di rame nell’utero, impedendo agli spermatozoi di arrivare all’ovulo e fecondarlo. Seppure la fecondazione dovesse avvenire la spirale anticoncezionale in rame impedisce all’ovulo di impiantarsi nelle pareti uterine. Deve essere necessariamente inserita da un ginecologo e può durare dai 5 ai 10 anni. La seconda tipologia è quella della spirale ormonale, che ha lo stesso effetto contraccettivo di quello in rame durando però, una volta inserita dal ginecologo, per un massimo di 5 anni e rilasciando il progestinico al posto del rame. La percentuale di efficacia è massima. Su un campione di 100 donne che ne fanno utilizzo meno di una resta incinta.
PRESERVATIVO FEMMINILE
Vi abbiamo già esposto sul nostro blog, 5 motivi per cui a nostro avviso bisogna utilizzare il preservativo femminile. Si tratta di un preservativo flessibile in gomma sottile, solitamente lubrificato, che viene inserito completamente all’interno della vagina. È un metodo molto stabile e comodo, in quanto può essere inserito fino a otto ore prima del rapporto in modo da non interrompere (come nel caso del preservativo maschile) l’intensità dei preliminari. È importante non utilizzarlo in contemporanea al preservativo maschile ed ha una percentuale di efficacia dell’80%. Solo 20 donne su 100 sono rimaste o hanno rischiato di rimanere incinta.
ANELLO CONTRACCETTIVO
Realizzato con dei materiali plastici anallergici che non si sciolgono all’interno dell’organismo, risulta flessibile e molto sottile. Può essere applicato manualmente in vagina appiattendolo con una lieve pressione delle dita. Rilascia estrogeno e progestinico impedendo l’ovulazione e tendendo a rendere il muco cervicale più spesso in modo da impedire agli spermatozoi di raggiungere la meta e fecondare l’ovulo. Una volta inserito in vagina, l’anello contraccettivo deve essere indossato consecutivamente per tre settimane, liberandosene nella quarta al fine di lasciare spazio al ciclo mestruale. Una volta terminato andrà utilizzato un nuovo anello. Questo metodo, molto comodo e stabile è consigliabile per la facilità di utilizzo e per la percentuale di efficacia molto alta. Risulta infatti del 95%, solo 5 gravidanze cioè, su 100 donne che ne fanno utilizzo.
E allora? Quale opzione scegliereste a primo impatto?