Alzi la mano chi nel leggerne o sentirne il nome per la prima volta non ha pensato a qualche malattia gravissima e certamente incurabile (e alzi la mano anche chi riesce a pronunciarlo o a scriverlo correttamente al primo colpo, per favore). E invece la dispareunia è un disturbo molto più diffuso di quanto non si possa pensare: ne soffrono circa il 15% delle donne in età fertile e circa il 45% delle donne in menopausa. E queste sono solo le cifre “emerse”: molte donne, infatti, hanno l’abitudine di soffrire in silenzio, anche (e soprattutto) se il loro problema riguarda l’ambito sessuale.
COS’È LA DISPAREUNIA
Con questo termine difficilissimo dall’etimologia ellenica si intende il dolore che la donna avverte all’ingresso della vagina o più internamente durante la penetrazione. Diversa dal vaginismo, che è una contrazione dolorosa dei muscoli pelvici che inibisce la penetrazione, la dispareunia si manifesta principalmente sotto forma di bruciore, irritazione e infiammazione durante il rapporto sessuale e, talvolta, in seguito. Si calcola che sia il disturbo sessuale femminile più diffuso dopo l’anorgasmia.
LE CAUSE DELLA DISPAREUNIA
Cosa causa la dispareunia? Innanzitutto può essere di natura primaria, e quindi essersi manifestata a partire dal primo rapporto sessuale, sia secondaria, e cioè essere insorta in seguito. Allo stesso modo, può essere occasionale, e quindi circoscritta solo a specifiche e saltuarie situazioni, sia cronica, e quindi affliggere la donna che ne soffre in modo costante. Le cause (come per la maggior parte dei problemi legati al sesso) possono essere sia di natura fisiologica sia di natura psicologica. Tra le cause fisiche rientrano, per esempio, infezioni o infiammazioni di vulva, vagina e collo dell’utero, atrofia vaginale dovuta al passare degli anni o alla menopausa, lesioni dovute al parto o endometriosi. Delle cause psicologiche, più complesse da riconoscere e da individuare, fanno parte stress, tensioni interne alla coppia, calo del desiderio, e più in generale tutte quelle dinamiche che possono portare a un rifiuto, più o meno implicito del partner o dell’atto sessuale. Benché poco risolutivo, munirsi sempre di lubrificante vaginale specifico non guasta mai, anche se non basta.
ESISTE UNA CURA PER LA DISPAREUNIA?
La dispareunia, per fortuna, è curabile. Non vorremo mica portarci dietro tutta la vita un flagello con un nome tanto orribile, vero? Le cause fisiologiche sono più semplici da individuare e da curare (sempre sotto l’occhio attento di un ginecologo o di un’ostetrica, ovviamente), quelle psicologiche richiedono più tempo e uno sforzo maggiore da parte della donna. Sforzo che parte dall’ammettere che un problema esiste e dal non vergognarsene, e che passa attraverso una riflessione sulle ragioni che possono portare la nostra vagina a rifiutare il rapporto sessuale: mancanza di desiderio, traumi legati al sesso riemersi improvvisamente, allontanamento emotivo dal partner? Trovare la domanda giusta e darsi una risposta (anche con l’aiuto di uno psicoterapeuta) è il primo passo per poter gridare a gran voce: dispareunia, vattene via!